On Thu, 2 Aug 2012 13:01:46 +0200 Mauro Colorio <mauro.colorio@xxxxxxxxx> wrote: > No attenzione io non metto in discussione lo sviluppo delle nuove > tecnologie, altrimenti cambierei lavoro :) > anche se anche su questo si potrebbe aprire un discorso più ampio ma > credo sia OT :), > quel che mi fa paura sono eventi come questi dove si parla , si > discute magari si prendono anche decisioni ma sapendone poco o nulla, > ho partecipato a incontri dove si parla di web 2.0 di interconnessioni > fra informazioni, > di fame di integrazioni che poi trovano il tempo che trovano visto che > nessuno più le usa se non per scopi > che possono essere raggiunti benissimo anche con le vecchia > tecnologie. Ullallà, sto via una mattina e trovo un tripudio di mail sui massimi sistemi :) Per riassumere l'incontro di stamattina in una frase: mi aspettavo peggio. Le parole chiave, usate dalla maggior parte dei relatori, sono state: innovazione, tecnologia, interoperabilità, riuso, difficoltà, Europa, complessità, strategico, mercato, soldi, crisi, idee, vendere, Medinìtali, iPhone. Le parole che sono mancate sono state: cittadinanza attiva, partecipazione, consapevolezza (da parte dei cittadini), e in generale un po' più di concretezza. Ma non potevo aspettarmi anche questa in una conferenza così breve e di "alto livello" per dirla da programmatore. Mi è spiaciuto sentire che il cittadino viene essenzialmente visto come un "consumatore di servizi pubblici" e a volte un beta tester. Inoltre, Calderini ha sottolineato l'importanza della competizione e della rivalità per ottenere il meglio dai vari partecipanti all'innovazione - approccio che non condivido affatto, e che è abbastanza lontano dai fondamenti dell'open source. Diversi dei relatori sfoggiavano iPhone e simili e indicavano in essi un esempio, sia esso come oggetto pensato per l'utente, o vedendo l'app store come esempio per la condivisione e il riuso di software per le pubbliche amministrazioni. Quando il ministro Profumo ha accennato a ala possibilità di modellare l'innovazione sull'esempio di Apple, un fremito ha percorso la platea... ma per fortuna ha concluso: "... faremmo un errore, perché la tecnologia invecchia velocemente!" Evidentemente per i relatori la tecnologia è uno strumento di cui non conoscono i dettagli, e capisco che siano soddisfatti (e un po' abbagliati) di oggetti di facile uso come i prodotti Apple. Il problema viene fuori quando questi prodotti diventano parte integrante dei progetti di innovazione, in modo assolutamente inappropriato! Ma penso che l'azienda Apple sia molto felice di vedere in che palmo di mano viene portata, e vede già la pubblica amministrazione e le scuole come prossimi clienti fidati. Questo è sicuramente da evitare. Peraltro il ministro Profumo, di origini liguri come egli stesso ha sottolineato, presta attenzione al tema del risparmio, e sappiamo bene come esso non sia possibile in presenza di aziende con lo spirito mercantesco che caratterizza Apple. A ben vedere, l'economia stessa è messa in difficoltà dal riuso... a questo punto dipende da chi si vuol salvare, se l'economia di mercato o le persone. Su questo si potrebbe iniziare un altro OT :) > Come dicevo si delega al IT nella speranza che si trovi > tutto fatto ma non è proprio cosi, > ci vuole la testa prima di tutto e quella non te la da l'IT. Questo per fortuna è stato detto, ma non sono state proposte idee significative, a parte la classica idea "colleghiamo innovazione, scuola e ricerca". Mi sa che su questo possiamo fare qualcosa noi dal basso, sotto l'egida dei "mini distretti di informatica" proposti dal DDL appena approvato. > ciao > Mauro ciao, Anne -- http://wiki.osgeo.org/wiki/User:Aghisla