On Fri, Aug 13, 2004 at 09:16:26PM +0200, Mauro Colorio wrote: > > >Prova a (in sequenza): > > > >1) ri-sincronizzare il raid > >2) quando tutti e due i dischi sono 'on' (cat /proc/mdstat) > >3) mkinitrd e sostituisci l'initrd in uso con quello generato ex-novo > >4) lilo > >5) reboot > > > > > > beccato! > c'e' una spiegazione logica in tutto ciò? > > grazie:) prego. La spiegazione logica c'è _sempre_ . Io sono curioso e quindi sono andato a vedermi come funzionava mkinitrd di Debian (*). Così ho scoperto che durante l'init nell'immagine è presente uno script contenente una riga che esegue mdadm (oppure mkraid a seconda di che utility hai installate) per aggiungere le partizioni al disco mdx root, che poi esegue un chroot etc etc. Questo script viene creato da mkinitrd a seconda della situazione che trova AL MOMENTO DELL'ESECUZIONE DI mkinitrd. Puoi fare due cose: 1) montare l'initrd, copiarlo in un'altra dir (non puoi modificare l'initrd direttamente xche Debian usa il cramfs che è, per ora, in sola lettura), lì modificare lo script (di una riga) aggiungendo il secondo disco, creare un'altra immagine con mkcramfs e sostituire l'initrd. oppure 2) lasciare fare a initrd il 'lavoro sporco' avendo l'accortezza di correggere la situazione del root fs attuale che copierà e che deve essere quella voluta. Guardando bene il Raid-howto ho visto che questa cosa è scritta ma non sono stati molto prolissi: [...] Debian seems to produce its initrd.img files on the assumption that the root filesystem to be mounted is the current one. [...] Chiaro? Se servono altre info 'spara' pure. bye (*) che, peraltro IMHO ha comunque dei difetti (e anche dei pregi, intendiamoci) rispetto alle rispettive versioni di RH, MDK e Suse. Difetti che molte discussioni con utenti debian di varie liste _non_ mi hanno dipanato, hanno solo confermato la mia impressione della tendenza degli utenti Debian in genere di difendere la distro del cuore da ogni critica anche se, assolutamente costruttive come (spero aver trasmesso) le mie. PS: e per tagliare la testa al toro sulla discussione fatta poco fa sul raid (hw vs sw), basta fare una veloce ricerca su internet (google) per riconoscere che il raid software ha effettivamente una marcia in più. Di articoli che testimoniano l'effettiva (bassa) affidabilità delle soluzioni hardware proprietarie ce ne sono troppi per poter essere un'opinione 'd'elitè'. Per esempio questo lo dichiara abbastanza esplicitamente: http://www.quest-pipelines.com/newsletter-v2/linux2.htm [...] Now without intent to alienate or offend the RAID disk controller vendors out there, let me advise that you do not select this option. The Linux RAID device drivers are almost universally listed as tier 3 level of support - essentially meaning you're on your own. A few made it to tier 2 level of support, but these are mostly the more expensive controllers on the market. And if there's one problem we absolutely want to avoid, it's Linux device driver problems. Life's too short for this kind of pain. [...] E gli storage esterni molti sono nient'altro che linux + lvm + raid software, per forza funzionano! :-) Ma se qualcuno sostiene che la soluzione proprietaria, costosa e 'nascosta' sia intrinsecamente migliore (anche per affidabilità e supporto) della software aperta, con dubug pubblico e hardware economico diffuso e standard ... -- Marco Ciampa -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con OGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx