[Linuxtrent] Re: Domande per l'intervista

  • From: "Guido Brugnara" <gdo@xxxxxxxxx>
  • To: <linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sat, 1 Nov 2003 09:51:35 +0100 (CET)

A tali domande si risponde come Gruppo Linuxtrent e/o singolarmente?

bye
Guido

io comunque intanto rispondo singolarmente ...

> Cosa vi ha spinto a creare un gruppo come linuxtrent?

La passione; dopo anni di restrizioni e difficoltà di accesso alle
informazioni sui sistemi proprietari finalmente c'era a disposizione un
mare di informazioni ...

> E' il vostro unico lavoro? E' un'attività che potrebbe permettere di
> avere una rendita sufficiente, senza dover ricorrere a ulteriori
> professioni?

Direi proprio di sì e senza il condizionale, purchè in una ottica di
appricazioni ineroperabili con l'esistente (Microsoft) e qualche esempio
raro di soluzioni "Only Linux".

>
> Quali sono, secondo voi, le implicazioni sociali dell'uso e della
> diffusione del Free/Open Source Software (F/OSS)?

Dal mio punto di vista mi trovo concorde sui risultati dell'indagine
sull'Open Source commissionata dal MIUR.

>
> Per voi esiste una differenza tra Free Software e Open Source Software?
> Se sì, quale?

Free Software. Secondo la FSF di Richard Stallman il software deve essere
libero non in quanto gratuito, ma per una questione etica e di principio.

Open Source. Si condividono in larga misura le posizioni etiche e di
principio del "Free software" secondo Stallman ma dando peso maggiore alle
considerazioni di carattere tecnico-economico.


>
> Perché un utente finale che non possiede competenze informatiche
> dovrebbe passare a Linux?

Giro la domanda: Perchè un utente finale non dovrebbe considerare le
alternative possibili?
Risposta: Per ora all'Utente finale viene mostrata una sola possibile
alternativa e quindi non è messo nelle condizioni di poter scegliere.

TRADUZIONE: Condizione di monopolio di fatto


>
> Perché dovrebbero farlo le imprese?

.... anche: perchè alcune imprese lo hanno gia fatto?

perchè si rendono conto che in termini economici le soluzioni OpenSource
sono equivalenti e portano vantaggi di non dipendenza sulle tecnologie;
rimane da risolvere il problema della concorrenza sleale che i produttori
di Software proprietario perpretano nel rendere appositamente
incompatibili i Loro sistemi per poi dire a tutti che le soluzioni Open
Source peccano di difetti e scarsa interoperabilità.
Per fortuna questa situazione si sta piano piano rovesciando ;-)

>
> Qual è la situazione di Trento e dintorni riguardo il Free/Open Source
> Software, rispetto ad altre regioni d'Italia? C'è una realtà che possa
> far pensare che si tratti di un fenomeno in progressiva espansione?

Direi proprio di sì; un pò alla volta le soluzioni Linux like stanno
occupando punti strategici in Aziende ed Enti pubblici locali, ma solo per
server e servizi di rete.
Stenta invece molto l'adozione da parte dell'utente, scuole, biblioteche
ecc., proprio per i motivi sopra menzionati.

>
> Il fatto che la diffusione non abbia ancora raggiunto elevate
> dimensioni, secondo voi dipende esclusivamente da una questione di
> ``ignoranza dell'utenza'' e dalla poca pubblicità, o ci sono delle altre
> motivazioni?

Un mix di queste aggiungendo la scarsa considerazione del fenomeno da
parte dell'amministrazione pubblica ma soprattutto della scuola.
Fintanto che vedro organizzare corsi di "Word" e di "Excel" e non corsi
per "Elaborazione testi" e corsi per "Fogli elettronici" sarà difficile
creare delle vere alternative.
Dai Presidi delle scuole ho sentito dire "Dobbiamo fornire al mondo
imprenditoriale studenti formati sui sistemi e sui programmi usati dalle
Aziende", mentre dagli imprenditori sento dire "Acquistiamo gli strumenti
informatici che i lavoratori sanno utilizzare al meglio"; come dire ... il
gatto che si morde la coda.
Se non si trova modo di spezzare questo circolo vizioso non se ne viene
fuori; per fortuna nelle Università tecniche l'OpenSource sta avendo la
meglio :-), ma non basta.

> Secondo voi con il passaggio da software proprietario a F/OS  software,
> il software tende ad essere di più un prodotto o un servizio?

Per la Piccola Impresa è senzaltro un servizio, o almeno i profitti
derivano dai servizi.

> In altre parole, il F/OSS segue di più i comportamenti di un bene di
> mercato rispetto al software proprietario?

Ma che volete dire con questo?

> Se Linux fosse adottato dalla maggior parte degli utenti, ma
> esclusivamente in quanto disponibile gratuitamente e non per delle
> ragioni ideologiche, si potrebbe pensare comunque di aver raggiunto un
> obiettivo?

Direi di sì; aver ridotto drasticamente una condizione di monopolio e
creato le condizioni per un mercato equilibrato.

> Partecipate a qualche progetto di sviluppo di software F/OS? Se sì, come
> vi organizzate all'interno delle comunità di sviluppo?

Come gruppo direi di no, come singolo si e così pure molti altri soci del
Linuxtrent.

>
> Quale pensiate sia la migliore delle licenze a disposizione per il
> software?

Non perlerei di meriti; la G.P.L. è senzaltro la più diffusa, ma ad
esempio la licenza Perl in taluni casi è preferibile in quanto permette la
convivenza di sviluppare progetti coperti da licenza proprietaria basati
su software libero.
Per me la situazione migliore è la pruralità delle situazioni.

un cordiale saluto
Guido Brugnara

P.S. Perchè non chiedere ai Vostri Docenti, soprattutto i Responsabili
dell'Ateneo, qual'è il Loro punto di vista sull'argomento? ci piacerebbe
conoscere la Loro posizione ufficiale in merito.


>
> I ragazzi di sociologia ne avrebbero bisogno entro il 9 novembre...
>
> ciao, lele.
> --
> nickname: Lele Gaifax | Quando vivrò di quello che ho pensato ieri real:
> Emanuele Gaifas       | comincerò ad aver paura di chi mi copia.
> email: lele@xxxxxxxxxx        |               -- Fortunato Depero, 1929.
>
> --
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