[Opensource] [Fwd: [LugRoma] Trascrizione del documento presentato da Microsoftalla commissione istruzione del senato]]

  • From: "paolo.pumilia@xxxxxxxxx"<paolo.pumilia@xxxxxxxxx>
  • To: opensource@xxxxxx
  • Date: Wed, 19 Jun 2002 16:18:48 +0200

---------- Initial message -----------

>From    : linux-scuole-admin@xxxxxx
To      : linux-scuole@xxxxxx
Cc      :
Date    : 19 Jun 2002 15:33:13 +0200
Subject : [Linux-scuole] [Fwd: [LugRoma] Trascrizione del documento presentato 
da Microsoft alla commissione istruzione del senato]]

Il messaggio è lunghetto, consiglio di leggere con
attenzione e decidere in fretta il da farsi.

Forse gli IRRE e l'Osservatorio tecnologico farebbero bene a
dire la loro in senato.

a presto
stefano


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From: Marco Presi <mpresi@xxxxxxxxxxx>
To: piccardi@xxxxxxxxxxxxxxxxx, sponz@xxxxxx, paci@xxxxxxxx, rubini@xxxxxxx, 
stef@xxxxxxxxxxx
Subject: [Marco Pietrobono <pietrobo@xxxxxxxxxxxx>] [LugRoma] Trascrizione del 
documento presentato da Microsoft alla commissione istruzione del senato
Date: 19 Jun 2002 14:34:39 +0200

From: Marco Pietrobono <pietrobo@xxxxxxxxxxxx>
To: discussioni@xxxxxxxxxxxxxxxxxx, lugroma@xxxxxxxxxxx
Subject: [LugRoma] Trascrizione del documento presentato da Microsoft alla 
commissione istruzione del senato
Date: 19 Jun 2002 14:08:26 +0200

Allora, come promesso a diverse persone ieri sera, ecco la
trascrizione del documento che ci ha dato il senatore Cortiana.

  Questo documento è stato presentato da Microsoft ad una audizione
tenutasi proprio ieri al Senato da parte della commissione sulla
pubblica istruzione nell'ambito della discussione sul decreto legge
Moratti per il quale è stato presentato, sempre dal Senatore Cortiana,
il seguente emendamento:

<emendamento>
Emendamento Atto Senato 1309
Articolo 1,  comma 3,
lettera c
Dopo  "alfabetizzazione nelle tecnologie informatiche"

aggiungere ", con particolare attenzione per lo studio
dei sistemi operativi e dei software cosiddetti "open
source", ovvero nei quali il codice sorgente è noto e
modificabile, ai fini di incoraggiare e sviluppare le
doti creative e per trasmettere l'etica della
condivisione collettiva e pubblica delle invenzioni
intellettuali."
</emendamento>

  per gli interessati, ho anche il testo della legge in discussione, non
la allego per brevità.

  La trascrizione è allegata in formato testo puro per maggiore brevità,
ma se volete ho il documento in formato OpenOffice e in formato HTML.

  Mi sono state date le informazioni necessarie per poter richiedere
anche noi una audizione presso la commissione. Ho forwardato tali
istruzioni a diverse persone. Se ci sono altri interessati, fatemelo
sapere. Per ora eviterei di farle passare in lista, preferisco passarle
direttamente a coloro che si attiveranno a tal fine.

  Da quanto ci è stato riferito ieri, sembra che già Red Hat e SuSE
dovrebbero essere in fase di preparazione di un intervento. Sarebbe
opportuno che anche la comunità del software libero si attivi in tal
senso.

  Personalmente penso che il LUG Roma si organizzerà in qualche modo per
partecipare, ma penso anche che sarebbe importante che un intervento
venga fatto anche da ASSOLI e dalla FSFE. Soprattutto in occasioni come
questa vale il più si è, meglio è. Bisogna far comprendere ai politici
che il fronte del software libero è più vasto di quanto non pensino, e
soprattutto che li sta osservando con attenzione.

  bye,

/pietrobo


--
Stud. Marco Pietrobono            | Murphy's Law: if something could
v. del Calice, 39 - 00178 ROMA    |     go wrong, it does.
Tel. +39.06.7186329  339.7410893  | Legge di Murphy: se qualcosa può
http://www.pietrobo.com           |    andar male, lo farà.
------------------------------------------------------------------------
A strange game.
The only winning move is
not to play.
What about a nice play of chess ?
----


Egregio Presidente Asciutti, Gentili Senatori,
con il presente documento Microsoft desidera comunicare la propria posizione e 
le dovute riflessioni sulla tematica open source applicata ai software in uso 
nella Pubblica Amministrazione. L'occasione ci è, inoltre, gradita per 
presentarvi la collaborazione di Microsoft con la Pubblica Istruzione per la 
crescita delle competenze informatiche nelle scuole.

L'innovazione del software è una forza motrice per il progresso economico, 
sociale e tecnologico. Permettere la competizione, sulla base dei propri 
meriti, tra lo sviluppo di software molteplici, di business e modelli soggetti 
a licenza costituisce sicuramente il modo migliore per promuevere l'innovazione 
del software e per assicurare ai clienti - privati e pubblici - un'ampia scelta 
nelle decisioni di acquisto del software.

Ultimamente sono emerse preoccupazioni sul fatto che in campo politico, 
attraverso  indirizzi governativi di acquisto, finanziamenti alla ricerca o 
politiche standard, si possa cercare di favorire lo sviluppo di un modello di 
software piuttosto di un altro. Incoraggiamo il Parlamento ed il Governo a 
tener conto di quattro principi neutrali di cui si fa portavoce Microsoft 
insieme ad altre aziende e associazioni industriali che riconoscono nel 
software proprietario il motore dell'economia digitale futura.

Acquistare il software in base alla propria funzionalità e non a preferenze di 
categoria. Tutti i prodotti software presentano costi e benefici. Le entità 
pubbliche così come quelle private, dovrebbero acquistare il software che 
soddisfa le proprie necessità nel modo migliore evitando ogni preferenza 
categorica per il software open source, o proprietario, o per altri modelli di 
sviluppo del software. I governi sono serviti al meglio quando scelgono il 
software da usare tra una vasta gamma di prodotti in base a considerazioni 
circa il valore, il costo effettivo del prodotto (consulenza, assistenza, 
manualistica etc...), le caratteristiche, le prestazioni e la sicurezza. I 
governi dovrebbero far sì che il mercato continui ad incoraggiare l'innovazione 
nello sviluppo del software evitando di intervenire e indicando preferenze o 
requisiti di acquisto che potrebbero discriminare un modello in favore di un 
altro. La neutralità e la libera scelta dovrebbero essere i principi gui

da

Promuovere l'ampia disponibilità di ricerche finanziate dalle autorità. Per 
molti anni, le autorità hanno dato importanti contributi alla tecnologia 
finanziando la ricerca per il software di base. Quando i fondi pubblici vengono 
utilizzati a supporto della ricerca e sviluppo del software, le innovazioni che 
ne derivano dovrebbero essere concesse in licenza in modo da tener conto del 
desiderio sia di condividere ampiamente questi progressi sia di applicare tali 
progressi ai prodotti commerciali grazie alla protezione della proprietà 
intellettuale che ne deriva. La diffusione dei risultati in modo così ampio 
contribuisce al ciclo dell'innovazione nel quale il finanziamento pubblico per 
la ricerca di base incrementa il bagaglio di conoscenze a disposizione del 
pubblico e nel contempo stimola i miglioramenti nei prodotti commerciali. 
Questi prodotti creano in cambio posti di lavoro, profitti ed entrate fiscali 
necessari a finanziare ulteriori ricerche.

Promuovere l'interoperabilità attraverso standard di piattaforme neutrali. 
Stabilire spontaneamente standard industriali è il modo più efficace per 
sviluppare piattaforme neutrali e di dialogo aperto non solo nella Pubblica 
Amministrazione ma presso il grande pubblico, oltre a standard basati sul 
mercato. Quando questi standard sono aperti e disponibili per tutti essi 
aiutano gli sviluppatori a creare prodotti che possano interagire tra di loro. 
E' importante che le autorità politiche riconoscano che questi standard aperti 
- disponibili per ogni sviluppatore del software - non sono sinonimo di, e 
quindi non richiedono, necessariamente software open source per essere 
utilizzati. Gli sviluppatori del software commerciale che intendono proteggere 
la  creatività e l'originalità del proprio codice sorgente danno spesso un 
contributo alla tecnologia e alla proprietà intellettuale necessaria per 
sviluppare nuovi standard. Le politiche governative sugli standard del software 
no

n

Mantenere la scelta di una forte tutela della proprietà intellettuale. Le 
autorità politiche non dovrebbero discriminare tra gli sviluppatori che 
scelgono di concedere i propri diritti di proprietà intellettuale in termini 
commerciali e sviluppatori che decidono di non ricevere un corrispettivo 
economico diretto del lavoro creativo svolto. Gli sviluppatori del software 
commerciale e di quello basato sulle community fanno affidamento entrambi sui 
diritti di proprietà intellettuale. Permettere ai detentori dei diritti di 
offrire una gamma di licenze relative alla proprietà intellettuale promuove la 
scelta e ulteriori innovazioni.

Nella specifica applicazione di programmi open nelle scuole italiane è 
importante che lo studente come il docente possa usufruire di un sistema 
operativo ed applicazioni familiari, di facile utilizzo e che possono ritrovare 
all'interno delle proprie abitazioni. Ad oggi open source non ha alcuna 
diffusione nelle case per elevate specifiche tecniche, che non consentirebbero 
ad un consumatore digiuno di informatica applicata di installarlo sul proprio 
PC di casa. Crediamo che l'uniformità di linguaggio e di interfaccia faciliti 
l'apprendimento e dia continuità al lavoro intrapreso nelle ore scolastiche per 
essere replicato e fonte di esercizio al rientro nelle abitazioni.

Per maggiore chiarezza riteniamo utile dare alcuni chiarimenti su cosa si 
intenda per programmi open source e quali siano i punti di forza e di debolezza 
di tale sistema.

Con il termine open source si identificano software e licenze che permettono al 
cleinte di accedere,  studiare, modificare, migliorare e trasferire i codici 
sorgenti del prodotto. Questi, però, non sono di pubblico dominio, per cui 
l'accesso ad essi è soggetto a licenza (GPL, General Public License). La GPL è 
una licenza che vincola l'autore a sottoscrivere la disponibilità gratuita 
sotto determinati vincoli, che vietano lo sfruttamento commerciale di tutti 
coloro che apporteranno le successive modifiche.

Punti di forza - una caratteristica comune a tutti i prodotti Open Source è la 
possibilità di avere accesso ai codici sorgenti. Permettendo a chiunque di 
visualizzarli, e in alcuni casi di modificarli, l' Open Source da benefici 
unici rispetto al software commerciale in quanto l'accesso ai codici sorgenti:
permette agli sviluppatori di migliorare il software e di eliminarne i difetti;
insieme alla limitata protezione della proprietà intellettuale comporta un 
minor costo di acquisizione;
può portare a maggiori livelli di trasparenza del prodotto;
crea una realtà interattiva di scambio competente e conoscenze.

Punti di debolezza - sono tipici dei prodotti Open Source:
il mito del software gratuito trascura il fatto che i servizi correlati - 
installazione, manutenzione, manualistica e supporto tecnico - possono essere 
costosi. Di conseguenza il costo totale può rivelarsi elevato anche se il 
software stesso è economico. Non è un caso che le società che erogano servizi a 
pagamento di assistenza ed installazione di programmi open abbiano un proprio 
fatturato consistente e si pongano sul mercato come una qualsiasi società di 
business;
l'accesso ai codici sorgenti rende più facile il loro miglioramento ma li rende 
anche più vulnerabili agli attacchi degli hackers. Risolvere i problemi 
inerenti alla sicurezza del software Open Source può essere molto difficile 
dato che non è stata un'unica entità a sviluppare il programma;
l'elevata dipendenza dalle competenze tecnico informatiche richieste da chi 
installa programmi open source, fa pensare sempre di più ad un processo di 
involuzione tecnologica, le cui competenze sono sempre più accentrate nelle 
mani di pochi esperti;
la possibilità di modificare i codici sorgenti comporta che possano esistere 
diverse versioni di uno stesso programma. Gli sviluppatori potrebbero trovarsi 
in disaccordo tra loro e seguire strade diverse, i fornitori potrebbero voler 
differenziarsi dagli altri. Risultato: le diverse versioni dello stesso 
prodotto potrebbero essere tra loro incompatibili;
Il software Open Source ha uno sciluppo incerto poiché non è supportato da 
alcuna azienda produttrice. Non ci sono garanzie che in futuro vengano fatti 
investimenti per migliorarne le applicazioni. In pratica, una percentuale 
significativa di software "muore" lasciando una tecnologia obsoleta che non può 
interamente sostituirli.

Aree di dibattito - cinque sono i punti fondamentali su cui verte la 
discussione tra modelli commerciali, cosidetti proprietari ed Open Source:
DIFFUSIONE. Diversamente dai sistemi operativi ed applicazioni proprietarie, i 
sistemi open source non hanno alcuna diffusione nelle case e nei PC in genere. 
Lo sviluppo asimmetrico di un prodotto verso un altro dovrebbe coincidere con 
le competenze di tutti favorendo linearità con quanto già esiste sul mercato. 
Questo vale maggiormente quando parliamo di E-Government che dovrà favorire lo 
scambio e il dialogo fra il cittadino e la Pubblica Amministrazione. La 
Pubblica Amministrazione, crediamo quiandi, debba fare leva su sistemi ad oggi 
più diffusi in modo tale da non dover colmare un gap di alfabetizzazione che 
comporterebbe tempo e costi ulteriori con conseguenti difficoltà gestionali.
COSTI TOTALI. Opens Source non significa free, ma al contrario tale sistema ha 
dei costi proporzionati all'elevata competenza tecnica richiesta 
nell'installazione, la manualistica e la manutenzione. Servizi questi che fanno 
parte integrante del pacchetto software proprietario.
MODELLI DI BUSINESS. Dopo diversi anni di sperimentazione dei modelli di Open 
Source, poche sono le aziende che hanno realizzato profitti. La limitata 
protezione della proprietà intellettuale per i prodotti Open Source scoraggia 
gli investimenti e porta molti dei prodotti nelle mani di grandi aziende 
produttrici di software che incrementano i prezzi dell'hardware per compensare 
le spese sostenute per lo sviluppo del software.
IMPATTO SULL'ECONOMIA. Se il modello Open Source venisse ampliamente adottato, 
obbligherebbe le aziende che producono software commerciale a modificare il 
loro modo di fare business. Si verificherebbe un dirottamento della spesa 
informatica dai produttori di software verso quelli di hardware e i fornitori 
di servizi. L'impatto che questo avrebbe sull'economia locale (rivenditori e 
aziende di sviluppatori di piccole dimensioni), sarebbe pesantemente negativo.
SICUREZZA. Il rischio di virus e di attacchi da parte degli hackers è il 
medesimo su entrambi. Il modello Open Source presenta un rischio maggiore in 
quanto la disponibilità dei codici sorgenti innesca una rincorsa tra chi 
sviluppa il software e cerca di identificarne ed eliminarne le vulnerabilità e 
gli hackers che utilizzano proprio la trasparenza offerta dal modello Open 
Source per sfruttare le debolezze dei codici di base del prodotto.

Il dibattito sull'open source rimane aperto. Sempre più persone si interessano 
ai codici sorgenti, e sempre più produttori ne permettono l'accesso a 
determinate condizioni.
Microsoft considera i codici sorgenti e le relative licenze una parte del 
software commerciale. Per diversi anni ne ha consentito l'accesso a istituzioni 
accademiche e a diversi produttori. Ha ascoltato le richieste dei clienti, 
analizzato il modello Open Source mettendone in evidenza i lati positivi e 
negativi. Un'ulteriore soluzione che Microsoft prospetta è costituita dallo 
shared source.
Si tratta di un approccio bilanciato che permette di condividere i codici 
sorgenti dei prodotti Microsoft con i clienti mantenendo nel contempo i diritti 
di proprietà intellettuale necessari ad alimentare il business del software. 
Due gli obiettivi così raggiunti: creare valore aggiunto al business e 
sostenere le innovazioni tecniche.

L'industria del software è in grado di adattarsi e di alimentare un'ampia gamma 
di modelli di sviluppo. Si può imparare da altri modelli, la dove esistano dei 
benefici, e ricavarne un business di successo. Microsoft continua a evolvere il 
modello Shared Source per rispondere alle necessità dei clienti e dei partner, 
mantenendo il dialogo aperto su questa importante tematica.

Formazione a distanza
Cosa abbiamo fatto
Apprendere in rete (www.apprendereinrete.it)
E' un portale molto giovane, nato lo scorso dicembre 2001 per offrire 
tecnologia e didattica online per docenti, in linea con la tradizione delle 
iniziative Microsoft nel campo della formazione. Il portale aggiunge alle 
tradizionali iniziative in presenza una serie di seminari online.
Due i programmi realizzati:
Tour Scuole 2002: "Dentro l'aula e Oltre l'aula con Microsoft Office XP" - 
organizzato in collaborazione con Edumond, giunto alla quarta edizione. Dentro 
l'aula con Microsoft Office XP è l'itinerario di base pensato per le scuole 
elementari, Oltre l'aula con Microsoft Office XP è dedicato invece alle scuole 
medie. Entrambi i corsi prevedono circa 40 seminari di informatica di base 
online che hanno raggiunto 2000 docenti di scuole elementari e medie.

Microsoft Mentor Program: "La rete del futuro nell'autonomia scolastica". 
Questa iniziativa che prevede altri 40 seminari per le scuole superiori, 
dedicati al networking, ha raggiunto 1500 docenti. Si articola in due momenti 
di formazione: 1) propedeutica, da seguire online, fornisce i concetti di base 
preliminari; 2) in presenza, mirata a fornire tutti gli elementi per costruire 
una rete. Al termine viene rilasciato un attestato di frequenza.

Inoltre il portale offre:
un quotidiano per il docente (Scuola News) che contiene una selezione di di 
informazioni utili.
Servizio di audio/video streaming: seguire seminari online, non in diretta, con 
un professore che parla e slide che scorrono.
E' interessante rilevare che il portale, in 4 mesi di vita, ha raggiunto più di 
2 milioni di click; inoltre il periodo di permanenza sul sito è piuttosto 
elevato: si va dai 5 ai 7 minuti.

Cosa faremo

Microsoft Progetto docente
Continua l'iniziativa inaugurata con il portale Apprendere in Rete, offrendo 
strumenti informativi per i docenti, in collaborazione con il Ministro 
dell'Istruzione, coinvolto già dalla fase di progettazione.
Il progetto si rivolge a 5000 docenti delle scuole superiori e prevede un corso 
di 3 mesi, a partire dal prossimo Settembre fino a Dicembre. Forte è 
l'investimento di Microsoft: donazione alla fine del programma di un software 
kit per ogni docente ( Office, Office XP professional, Publisher) per un valore 
totale di 1,5 milioni di ¤.
Il progetto viene realizzato in partnership con ELEA, che fornisce la 
piattaforma e i contenuti. Il pacchetto è molto ricco, in quanto i docenti 
vengono seguiti costantemente grazie a tutta una serie di servizi online.
La conferenza stampa per l'annuncio del progetto è prevista a Milano il 10 
luglio p.v.

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"..Quando la mente è troppo aperta il cervello può cadere per terra.."
-- Piero Angela --


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