Il gio, 2002-10-31 alle 22:54, Diaolin cos'altro? ha scritto: > > C'è gente che sparla di KDE e del suo management, c'è qualcosa di vero? > > Non vorrei mai una demo così evidente di quello che sono andato dicendo > > recentemente ;) Oh, beh, non occorre scomodare KDE: basta andare a rivedersi la storia di LinuxONE. Vedi ad esempio: http://www.linuxworld.com/linuxworld/lw-1999-11/lw-11-linuxone.html Quando un fenomeno raggiunge una certa dimensione, direi che è inevitabile che compaia anche ci ci mangia sopra e basta. Ma non buttiamo a mare il bimbo con l'acqua sporca. +++ Quanto al commento di cui Daniele ha postato il link, devo dire che fa del revisionismo per quanto riguarda l'affaire KDE-Trolltech: 1) Ai tempi in cui la gente di KDE ha iniziato a sviluppare (appunto) KDE, Qt non era né libero, né open e nemmeno gratuito, e in barba a tutto questo c'era chi faceva distribuzioni *binarie* di KDE, che notoriamente è sotto GPL. No problem, se non che non c'era scritto da nessuna parte in KDE che si potevano fare distribuzioni binarie che includessero sia componenti GPL che componenti proprietari non di sistema [1]. 2) Trolltech ha fatto i conti, e ha mollato Qt sotto QPL, che a detta della FSF non era di per sè compatibile GPL. Gli sviluppatori di KDE risposero che era ovvio e implicito che davano il permesso di far distribuzioni binarie. 3) Sotto pressione della FSF, Trolltech rilascia Qt per Unix sotto GPL. Fine dei problemi, anche per Trolltech, che con questo sistema ha letteralmente raddoppiato le vendite (vuoi farci software non GPL? Allora paghi, altrimenti metti a disposizione i tuoi sorgenti sotto GPL - mi sembra uno scambio equo). E tutto questo perchè a suo tempo alcuni degli sviluppatori di KDE non avevan voluto mettere nero su bianco le due righe di clausola speciale che servivano per poter realizzare delle distribuzioni binarie di KDE SENZA nel contempo offrire cavilli legali a chiunque volesse proibirle. Esempio pratico di conseguenze di comportamenti poco accurati: da un annetto a questa parte Minix è rilasciato sotto licenza BSD vecchio stile, che impone di riportare una dicitura bella lunga su TUTTO il materiale pubblicitario (invece che, ad esempio, solo nell'apposita sezione della documentazione). Il risultato di tutto ciò è che se uno vuol creare un prodotto derivato da Minix e farci pubblicità, deve comprarci almeno otto pagine di giornale se vuol essere in regola con la licenza, giustappunto per citare esplicitamente tutte le contribuzioni (cosa che considero sacrosanta, ma non quando deve essere fatta OVUNQUE). Il motivo per cui è stato rilasciato con licenza BSD vecchio stile è perchè include diverse contribuzioni appunto concesse dai rispettivi autori con tale licenza, e certi di questi autori sono divenuti oramai irreperibili. Ad oggi la quasi totalità di chi rilascia software sotto licenza BSD lo fa con il nuovo stile della licenza, che è priva di quella clausola che impone di indicare le contribuzioni in *TUTTO* il materiale pubblicitario. [1] Come se domani rilasciassi sotto GPL un'applicazione che per funzionare richiede necessariamente una libreria proprietaria che non ricade nell'eccezione di cui al punto 3 della GPL... -- | \ \ | ___|_ |_ | ianezz a casa sua... :-) | _ \ | \ | _| / / Visita il LinuxTrent a _|_/ _\_| _|____|___|___| http://www.linuxtrent.it -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con SOGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx