> Diverso è chi fa uso del e contribuisce al software aperto [open source], > libero [free software] e alternativo... chi crakka e clona è solo > disonesto, e non lo è di meno perché lo fa a casa sua. Scusami ma mi sento di voler chiarire solo una piccola cosa: disonesto è colui che crea un crack e lo distribuisce, chi smanetta di reverse engineering a casa sua e solo a scopo didattico (ovvero per imparare come nn si proteggono i software) non è ne ladro ne disonesto ne altro. Con questo nn voglio aprire ulteriori polemiche sul fatto che possano essere proprio gli stessi sviluppatori a distribuire sottobanco chiavi e crack per pubblicità dei loro prodotti (tanto se lo usi in ufficio senza licenza la gdf di fa un c*** cosi...) ma non mi piace che di ogni erba sia fatto un fascio, tutto qua. E poi cosa vuol dire "clona" ? > Poi, chi è senza peccato scagli la prima pietra... Di certo nn posso essere io a lanciare la prima pietra ma poi magari posso lanciare tutte le altre :)) Saluti. Filippo. RE: Ti dirò che molto spesso la GdiF quando si presenta in un azienda chiede solo la documentazione della contabilità e raramente le licenze del software e con tutti i controlli fiscali che devono eseguire non hanno molto tempo per queste cose (anche se ogni tanto si sente qualche caso in proposito). Senza considerare gli strani svincoli intricati adottati dalle grandi socetà per pagare meno tasse, prendiamo solo le piccole aziende e in particolar modo gli artigiani, ci sarebbe da lavorare non solo per la Guardia di Finanza ma anche per tutto l' esercito italiano se fosse competente in ambito fiscale. CHIARO CHE CON QUESTO NON VOGLIO DI CERTO INCENTIVARE IL MERCATO NERO ....NON FRAINTENDETEMI ! Un ultima riflessione: Penso che se le Software-House, sopratutto quelle che cercano di monopolizzare il mercato, adottassero una politica diversa, ad esempio abbassando i loro prezzi (notevolmente rigonfiati) per il comune utente che usa il pc in casa senza fini di lucro, la PIRATERIA DILAGHEREBBE MENO!