[Linuxtrent] LinuxTrent

  • From: Daniele Nicolodi <daniele@xxxxxxxxxx>
  • To: nodo-tn@xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
  • Date: Thu, 14 Oct 2004 15:38:58 +0200

Ciao, questa volta vi scrivo a nome dell'Associazione LinuxTrent [1]. Per
i molti che non ci conoscono il LinuxTrent è un associazione che ha come
scopo la promozione del Software Libero [2] in Trentino, in particolare
nella pubblica amministrazione e nelle scuole.

Probabilmente molti di voi si chiederanno pure che cosa sia il Software
Libero quindi cercherò di darvene una breve e semplice definizione,
cercando di essere il meno noiso possibile, prima di venire al motivo di
questa mail.

Per comodità espositiva possiamo pensare al software come ad una scatola
che contiene un dispositivo che accetta dell'informazione in ingresso e
che da altra informazione in uscita elaborando in qualche maniera
sconosciuta l'informazione immessa.

Quando si parla di software generalmente si intende quello che
chiameremo Software Proprietario ossia scatole nere, nel senso che non
ci si può guardare dentro, di cui non si sa nulla dell'interno e che
sono protette da particolari leggi (la legge sul Copyright, sulla
Proprietà Intellettuale, recentemente anche dalle leggi sui Brevetti)
in modo che sia proibito guardare all'interno di queste scatole o
rirpodurle in qualche modo per poterne dare copie in uso ad altre
persone.

Il Software Libero invece si può pensare come delle scatole trsparenti
di cui si conosce bene l'interno, si può analizzarne liberamente il
funzionamento, si possono copiare e cedere agli amici a patto che anche
a loro si garantiscano le stesse libertà. Anche il Software Libero è
protetto dalle medesime leggi del Software Proprietario ma le sfrutta
appunto per garantire queste libertà che vengono generalmente indicate
come Copyleft (dall'evidente contrapposizione con il termine Copyright).

Generalmente il oftware Proprietario è prodotto da grandi industrie come
la Microsoft, per citarne una nota a tutti, mentre il Software Libero
per sua stessa natura è prodotto da quella che viene chiamata la
Comunità del Solftware Libero ossia da programmatori sparsi in tutto il
mondo che mettono a disposizione gratuitamente i frutti del loro lavoro.
Recentemente a questi programmatori si sono unite anche grandi aziende
del calibro di IBM, Novel, Sun, etc.

Il conceto alla base del Software Libero è che il software non è un bene
ma è semplice conoscenza, informazioen e che come tale deve circolare
liberamente mentre quelli che devono essere pagati sono i servizi legati
al software.

La diffusione sempre crescente dell'uso di software dei più svariati
nella vita di tutti i giorni pone evidenti problemi nella scelta di uno
di queste due tipologie di software. Problemi che sono sollevati anche
politicamente e a cui in alcuni stati ed anche in alcune provincie
italiane è stato risposto con leggi che impongono alle strutture
pubbliche di prediligere il Software Libero al Software Proprietario o
di escludere completamente l'uso di Software Proprietario (anche con una
proposta di legge della Provincia di Trento).

I problemi sorgono direttamente dalla definizione di Software Proprietario
che ho cercato di darvi e sono i seguenti:

1. Proprietà dei dati.

   Credo si capisca benissimo con un esempio: quando voi scrivete un
   testo con il vostro word processor di fiducia, diciamo Microsoft
   Word, lo memorizzate nel vostro computer in un file ossia in un
   contenitore di informazioni. Quel congtenitore generalmente ha un
   Formato Proprietario e può essere aprto solo con il software che l'ha
   costruito. Questo significa che se volete continuare a leggere il
   vostro testo dovrete avere sempre una copia di Word. Con un piccolo
   sforzo credo si capisca come la proprietà di quei dati è passata da
   voi a chi vi da la possibilità di usare Word.

   Questo su scala personale non è molto traumatico ma sulla scala della
   pubblica amministrazione lo diventa.

2. Riservatezza dei dati.

   Non è permesso sapere come funziona il Software Proprietario quindi
   non ci sono garanzie sulla sua sicurezza se non la parola di chi ce
   lo vende che non ha certamente vanataggio a dirci che quello che
   vende non è sicuro. Un software non sicuro potrebbe permettere a
   persone non autorizzate di accedere hai nostridati riservati e non è
   sempre quelloche si vuole.

   Come prima, probabilmente nessuno a casa ha importanti segreti da
   custodire ma una pubblica amministrazione probabilmente si o
   quantomeno deve garantire la privacy dei cittadini.

3. Interoperabilità.

   Anche in questo caso l'esempio semplice da capire vine bene con
   l'informazione. Negli anni recenti si sta diffondendo sempre più la
   possibilità di effettuare operazioni che una volta richiedevano di
   recarsi di in appositi uffici attraverso internet. Spesso la
   procedura richiede di scaricare unmodulo, stamparlo, compilarlo e
   rispedirlo. Spessissimo questo modulo è in formato Microsoft Word e
   questo richiede che per accedere al servizio si sia pagato l'obolo a
   Microsoft e si possegga la licenza di Word. Non mi sembra corretto.

4. Sostenibilità.

   Spesso i produttori di software hanno vantaggio che determinate
   funzionalità dei loro programmi siano disponibili solo in versioni
   avanzate e costose, che richiedono sistemi operativi aggiornati e
   computer dell'ultima generazione. E' sostenibile cambaire computer
   ogni 3 anni per poter scambiare i file di word con il vicino ? Io
   credo di no.
   
   Il software libero per sua natura permette di utilizzare anche
   hardware vecchiotto al pieno delle possibilità, rinuciando agli
   effetti speciali all'ultimo grido ma non perdendo nessuna
   funzionalità.

5. Peso Economico / Politico delle nostre scelte.

   I produttori di Software Proprietrio nella stragrande maggiornaza dei
   casi sono enormi multinazionali che hanno un peso economico e
   politico enorme e delle condotte non sempre ammirabili, giusto per
   citare sempre quella ricordo le recenti indagini e condanne
   dell'Antitrust nei confronti di Microsoft, abilmente eluse e come
   Microsoft sia da anni la principale finanziatrice delle campagne
   elettorali dei due candidati di maggioranza alla presidenza degli
   Stati Uniti.

   Il software libero, proprio per il suo modello di sviluppo, favorisce
   le piccole aziende locali.

Questo non è assolutamente un elenco esaustivo dei problemi sollevabili
ma spero di aver centrato i punti essenziali cercandoo di porre
l'accento sui temi più vicini a quelli della Rete.

Ed eccomi al punto cruciale di questa mail. Ritenete che, alla luce di
quanto espsoto, ci sia spazio all'interno della rete per parlare di
queste tematiche ? Quello che il LinuxTrent auspica è la possibilità,
con la collaborazione delle associazioni della Rete di Lilliput, è di
organizzare momenti di sensibilizzazione ed informazione sui questi
temi e di spingere per l'adozione del Software Libero nelle
associazioni. Quello che potrebbe seguire è qualcosa di più concreto
come consulenza su prodotti di Software Libero, formazione ed eventuale
realizzazione di soluzioni software specifiche, ovviamente
compatibilmente con le forze che i volontari del LinuxTrent possono
mettere in questo tipo di cose.

A livello pratico immediato domando se è possibile che una piccola
delegazione del LinuxTrent, io e massimo un altro paio di persone
partecipi alla riunione di domanica per parlare un minimo di queste
cose.

Spero di non avervi annoiato troppo, grazie per l'attenzione.

Ciao

[1] Il nostro sito http://linuxtrent.it
[2] Qualche link a qualche sito di possibile interesse sul Software
    Libero: ASociazione SOftware LIbero http://www.softwarelibero.it/
    Free Software Foundation: http://www.gnu.org/home.it.html
    FSF Europe: http://www.italy.fsfeurope.org/
-- 
Daniele

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