Il 27 aprile 2017 15:21:43 CEST, Cristian Consonni <cristian@xxxxxxxxx> ha
scritto:
Ciao,
arrivo in ritardo ma volevo dire due cose.
On 21/04/2017 09:08, Marco Ciampa (Redacted sender ciampix for DMARC)
wrote:
[...]
Avevo già sentito parlare di questi problemi, e in effetti chi ha acuore
la privacy _non_ suggerisce di usare Telegram.LinuxTrent e
Grazie per avermelo ricordato perché molta gente (incluso il
molti altri gruppi legati al sofware libero) hanno fatto un accountsu
Telegram.
On 21/04/2017 10:07, Luca Manganelli wrote:
2017-04-21 9:08 GMT+02:00 Marco Ciampa <dmarc-noreply@xxxxxxxxxxxxx>:sono
Insomma sono molto confuso. Diciamo che abbandono Telegram per?
una cosa da non sottovalutare è il bacino dell'utenza. Ovvio che una
qualsiasi app di messaggistica sarà inutile se ci sono solo 4 gatti
che la usano. O si rimane sui SMS (che comunque al giorno di oggi
abbastanza "obsoleti") o non si utilizza nessun'app, anche perché
quella che va per la maggiore non rispetta la privacy.
Sono d'accordo con Luca, io credo che un'associazione come il
LinuxTrent
debba cercare di andare incontro al suo puotenziale pubblico. Quindi se
Telegram dà la possibilità di creare gruppi e raggiungere un pubblico
più vasto consiglierei di usarlo.
Con due caveat:
1. Non deve essere l'unico canale di comunicazione, ne devono esistere
anche altri completamente liberi, altrimenti stiamo spingendo la gente
a
usare un servizio che non condividiamo al 100%. Nello specifico basta
fare in modo che le informazioni annunciate su Telegram siano
disponibili anche sul sito e sulla mailing list, per esempio.
2. Bisogna chiarire che si utilizza Telegram nonostante si abbiano
delle
riserve (ben sintetizzate da Chris Mair nella sua mail, che condivido
tutte. Se volete usare sistemi di messaggistica sicuri, ci sono
alternative migliori).
Altrimenti si rischia di parlare solo ai converti e di alimentare la
divisione tra gli "smanettoni" e "l'utente comune".