Mauro Colorio writes: > > http://www.sandlab.org/ifthen/showart.php3?id=1 > > non fa una piega Fa molte pieghe, invece. Leggi meglio: Microsoft e` una azienda che si occupa di tecnologia e che ha come missione la produzione di software. ... Questo e` l'obiettivo. ... In generale, quello che possiamo dire e` che il software commerciale ha dimostrato negli ultimi 30 anni di avere un modello di business valido che ha creato lavoro e ricchezza per tutti i Paesi del mondo visto ... Questo sarebbe un side effect dell'obiettivo. Plausibile. ... Il modello Open Source, per quanto interessante dal punto di vista ideologico per ora non e` riuscito in questo obiettivo capisce come potrebbe in un futuro prossimo. ... Qui dicono che il software OSS non riesce a raggiungere l'obiettivo, di produrre software, o che l'OSS non ha il side effect di creare lavoro e ricchezza? Mah. ... Se il modello prevede che le aziende generino lavoro e profitti attraverso i servizi non si capisce chi mai sarebbe incentivato a sviluppare continuamente nuove versioni di software, a sopportare gli enormi investimenti in ricerca e sviluppo che il mondo tecnologico moderno richiede ... Es. quelli che sviluppano (o che customizzano) software su misura per casi specifici. Se un programma OSS o free non mi sta bene cosi` com'e`, assumo un paio di sviluppatori che mi facciano le modifiche o le aggiunte necessarie, e se decido di distribuire la cosa le modifiche diventano disponibili a tutti, per cui il software si evolve. Se non ho voglia di seguire gli sviluppi di un software OSS o free, posso pagare un professionista che li segua per conto mio. Semplice, no? ... Esiste poi un problema ancor piu` complesso che e` quello del controllo dello sviluppo e del cosiddetto "forking". Nulla mi vieta oggi di prendere una qualsiasi parte del sistema operativo e migliorarla secondo le mie esigenze rendendola pero` incompatibile con le modifiche altrettanto interessanti fatte da un'altra persona L'esempio del forking di Samba dell'Ottobre 2000 credo spieghi appieno questa preoccupazione. ... Se mi tengo il prodotto in casa, le modifiche le ho solo io, ma ho il prodotto che posso installare su tutte le macchine che mi pare, quindi non vedo il problema. Se distribuisco il prodotto, le modifiche sono disponibili e possono essere integrate nel ramo principale se ne vale la pena. Si tratta solo di scegliere, in fin dei conti, come si tratta di scegliere tra Windows 98, Windows NT 4 (server o workstation + vari service pack), Windows 2000, Windows ME, Windows Terminal Server, Windows XP, etc. etc. etc. Il forking e` attualmente un punto di estrema forza, perche` ognuno riesce a trovare la variante che meglio si adatta alle proprie esigenze. Solo imprese commerciali di una certa dimensione riescono a tener dietro a piu di due o tre versioni diverse di un software proprietario (nel senso di fornire manutenzione e assistenza per tutte quante), e questo e` un limite di tali imprese, alle quali Microsoft Italia qui risponde dicendo "non e` un bug, e` una feature!". ... Linux e` certamente un concorrente, temibile non dal punto di vista tecnologico ma dal punto di vista commerciale perche` cerca di imporre un modello non economicamente valido. Pone gli stessi problemi che Internet gratuita ha posto per il mercato della New Economy. ... Il paragone non fila. Nel primo caso si tratta di offrire gratuitamente il software ai quali puo` essere applicata un'offerta commerciale per dei servizi aggiunti, nel secondo caso si tratta di offrire gratuitamente dei servizi ai quali non sono applicabili piu` di tanto servizi aggiunti (i.e. gli ISP cercano di rifarsi con mailbox aggiuntive a pagamento - ma non funziona). Linux e in generale la disponibilita` di codice sorgente di alcune applicazioni o sistemi e` un ottimo strumento di studio per specialisti del settore che siano interessati a sperimentare e a provare nuove modalita` di lavoro o che vogliano imparare il funzionamento di estremo dettaglio di un sistema operativo. Per questo motivo anche Microsoft rende disponibile i propri sorgenti a molte Universita` del mondo e anche italiane. Per lo stesso motivo anche alcune aziende hanno richiesto l?accesso ai sorgenti, accesso che e` regolato da specifiche modalita` di licenza. Questo non vuol dire pero` cedere i propri diritti sul proprio codice, che rappresenta il know how delle aziende di software. Il concetto di comunita` di utilizzatori che collaborano insieme per scambiarsi idee, informazioni, aiuto e` un concetto che ci e` molto caro e le comunita` relative ai nostri prodotti e sistemi sono estremamente attive e interessanti. Peraltro il nostro sito web www.microsoft.com (escludendo quindi il servizio online MSN) si posiziona fra i primi 3 siti piu` consultati al mondo e sono proprio le aree tecniche le aree piu` consultate. Che mi venga un accidente triplo se Microsoft consente a tali universita` di distribuire ulteriormente la conoscenza acquisita, o di distribuire modifiche per casi specifici, che sono alla base del software OSS e free. Il giorno in cui avro` accesso libero ai sorgenti di un kernel di produzione Microsoft e modificarne lo scheduler per adattarlo meglio al mio caso e potro` distribuire la patch ad altri senza che mi piova una tegola in testa, se ne potra` riparlare. Qui sembra che Microsoft conceda la visione dei sorgenti solo a certe categorie per permettere di sviluppare piu` agevolmente software iperspecifico per la propria piattaforma (visto che la documentazione ultima di un'API che non sia uno standard de iure e` il codice che la implementa). .NET e` una piattaforma studiata per essere neutra sia rispetto al linguaggio di sviluppo sia rispetto al sistema operativo. L?obiettivo di .NET e` di integrare fra loro i diversi sistemi cosi` che io possa integrare nel mio sito web o nella mia applicazione i servizi offerti da una terza parte che utilizza diversi linguaggi dai miei e diversi sistemi operativi ma che espone le modalita` standard di comunicazione fra le applicazioni. Peccato che .net non sia ancora fuori (e quindi e` come parlar del sesso degli angeli), e che comunque finora pare che per effettuare l'autenticazione occorra l'implementazione a suo tempo "estesa" di Kerberos. Questa situazione avviene gia` oggi. I consumatori possono scegliere liberamente, Linux e` liberamente disponibile in moltissimi modi diversi, dal download all?inclusione nelle riviste all?acquisto di una distribuzione. Il fatto che pochi OEM offrano Linux preinstallato dipende dalla scarsa domanda del mercato e dalle scelte commerciali dei diversi OEM, non certo da una nostra politica di distribuzione Provate a comprare in Italia un portatile o un PC di marca (i.e. Compaq) senza Windows preinstallato e senza pagare la licenza che Microsoft (tramite accurate politiche di "sconti") costringe ad acquistare per ogni pezzo venduto da un OEM (indipendentemente che il cliente lo voglia o meno). Liberissimi di farlo, ma questa *e`* una politica di distribuzione. Non penso di sbagliare nel dire che la principale modalita` con cui nuove licenze di un Windows di qualche genere vengono vendute consista nell'abbinarle all'acquisto con un PC (e che gonfia i volumi di vendite). Noi preferiamo utilizzare i dati Netcraft relativi ai siti cosiddetti commerciali; quando le aziende devono fare investimenti importanti di eCommerce per il 77% si rivolgono alla piattaforma Microsoft e il 52% dei siti protetti da sistemi di sicurezza avanzati utilizza la nostra tecnologia Se vogliamo distinguere tra siti significativi e non, ricordo che nella statistica riportata Amazon (Apache + Linux) conta per uno come il negozio di Chiodi e Bulloni Usati di zio Pino. Occhio alle statistiche, si possono interpretare in molti modi. Al momento non esiste un mercato per Linux, esistono moltissime distribuzioni e contando tutti i Linux inclusi nelle riviste arrivo a cifre che superano di diversi ordini di grandezza il numero totale di personal computer presenti nel mondo. Ovviamente questo non implica che questi Linux vengano utilizzati Stranamente pero` esiste un porting di IE sia per HP-UX che per Solaris, che sono una goccia insignificante dei desktop, ed a breve esistera` anche per MacOS X, un po' meno insignificante. Non mi sembra una risposta coerente. Non esistono prove che un sistema operativo Open Source sia piu` sicuro di un sistema operativo closed source, anzi, da un punto di vista prettamente teorico e` piu` semplice cercare buchi di sicurezza possedendo il sorgente dei sistemi e delle applicazioni. La sicurezza di un sistema dipende da molti diversi fattori che nulla hanno a che vedere con la disponibilita` del codice. Un sistema mal gestito e` insicuro in maniera indipendente rispetto al sistema operativo che lo fa funzionare. Credere che possedendo il codice sorgente di una applicazione, questo consenta ricercare possibili buchi di sicurezza e` davvero un mito. Mettiamo in chiaro una cosa per quanto riguarda la ricerca di buchi esaminando i sorgenti: se non funziona per i buoni, non funziona nemmeno per i cattivi. O funziona per tutti e due, o non funziona per nessuno dei due. E visto che buchi in prodotti Microsoft se ne sono trovati finora a tonnellate senza avere la disponibilita` dei sorgenti (e quindi e` un lavoro piu` difficile), sarebbe il caso che Microsoft rivedesse le proprie procedure di testing, visto che sono i soli che legalmente possono andare a caccia di problemi e dobbiamo per forza fidarci di loro. -- Matteo Ianeselli matteoianeselli AT poboxes.com -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con SOGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxxxxxx