Microsoft rilascia da molto tempo del codice utilizzabile all'interno
dei vari tool di sviluppo e codice di esempio scacricabile da Internet,
ovviamente che girano solo sul loro O.S. e con l'uso di varie librerie e
componenti, disponibili solo sulle loro piattaforme di sviluppo.
Microsoft è un'Azienda, e come tale si comporta. Non è da biasimare, se
non quando ha comportamenti illeciti come quelli sollevati ultimamente
dal Commissario della Comunità Europea, Mario Monti.
Da biasimare e quindi correggere è anche la nostra società, che permette
il crearsi queste posizioni dominanti; non solo in informatica.
Il fatto che Microsoft abbia annunciato le ennesime licenze pseudo Open
Source non cambia nulla, se non l'aver lanciato un pò di fumo neglio
occhi di chi in queste cose non vuol approfondire più di tanto.
La casa che più dovrebbe far discutere è, ad esempio, la limitazione
introdotta dalla licenza "Microsoft Limited Permissive License (Ms-LPL)"
che limita il riuso del software agli O.S. di loro produzione; un forte
limite alla interoperabilità se come temo, a questa licenza legheranno
il diritto o meno di utilizzare i brevetti che probabilmente permettono
l'utilizzo di nuovi protocolli che sempre più spesso vedo inventare non
tanto per migliorare la comunicazione ma solo per creare nicchie (o
voragini) di mercato.
Troverei molto più sensato se si concentrasse l'attenzione non tanto sul
rilascio o meno di software, ma sull'adozione di veri standard, slegati
da lacciuoli "patent" che permettano un vero sviluppo della Società
dell'Informazione.
cordiali saluti Guido Brugnara
fred ha scritto:
da punto informatico
Microsoft verso l'open source
Solleva molto rumore l'annuncio dell'azienda che spinge in una direzione un tempo ritenuta impensabile: ritocca le sue licenze Shared Source e le trasforma in qualcosa che assomiglia da vicino alle licenze base dell'open source
http://punto-informatico.it/p.asp?i=55707&r=PI
fred
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