[Linuxtrent] Re: Azienda Sanitaria: "Software liberi, noi siamo pronti"

  • From: Paolo Debortoli <paolo_debortoli@xxxxxxxxx>
  • To: "linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx" <linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Sun, 23 Oct 2011 14:21:03 +0100 (BST)

Su software libero e pubbliche amministrazioni:  il mio sogno è ben quello; se 
le pubbliche amministrazioni utilizzassero software libero, da un lato ne 
favorirebbero lo sviluppo, dall'altro potrebbero tagliare costi amministrativi 
senza ridurre i servizi (vedi chiusura in anticipo della biblioteca di via 
Roma).  Buona risposta anche per la crisi economica...

A parte diversi casi usciti su vari media, ricordo che una volta, parlando con 
un medico, gli stavo raccontando di alcuni softwares (che avevo 'intravisto' 
sui repositories) riguardanti ospedali, cartelle cliniche etc...  Il medico mi 
ha risposto che li conosceva bene, ma che non li usava più che altro perché 
utilizzavano tutti formati diversi dei dati e che, alla fine, risultavano 
impossibili da importare, esportare, ricomporre.....   Ricordo di aver letto 
pure in questa mailing list una volta di alcuni piccoli problemi di 
compatibilità tra versioni diverse di openoffice e libreoffice  (dei quali 
apprezzo soprattutto, comunque, la possibilità di creare pdf senza ricorso ad 
altri softwares tipo acrobat distiller...),  Pure l'azienda sanitaria precisava 
che per diverse funzioni avanzate doveva mantenere microsoft office  (si sa, ad 
esempio, che per sostituire microsoft access ci vogliono soluzioni più 
complesse rispetto a openoffice base). 
 Sono anche noti, ad esempio, alcuni problemi con i drivers (tipo quelli per i 
lettori pos delle tessere bancomat).

Probabilmente bisognerebbe che diversi soggetti soprattutto pubblici (comuni, 
consorzio dei comuni, Dolomiti Energia, provincia, università etc... ma anche 
privati come associazioni di categoria) cercassero di convergere verso 
standards unici aperti (tipo libreoffice, ma anche softwares di cad e 
simili...) potendo anche partecipare allo sviluppo e alla diffusione (come 
contributori, sponsors, ma anche sviluppatori, visto che si risparmierebbero 
soldini dalle licenze e che qui in provincia disponiamo di centri di ricerca, 
tipo l'università e la fondazione Bruno Kessler).

Così potrebbe funzionare senza ulteriori fork, progetti paralleli, duplicati e 
abbandonati etc.....

Paolo Debortoli

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