Caro Mauro, il significato dobbiamo darlo noi. > C'è una comunità che sta spingendo per far aprire i dati, ma senza che > nessuno vada poi ad usarlo, a crearci valore, a farlo crescere non ha > senso. > sono perfettamente d'accordo > Non voglio vedere una PA che apre i dati e poi tira tutta la filiera. > L'obiettivo finale di una PA è fornire servizio al cittadino, l'open > data può essere visto come un servizio, ma sicuramente offrire un csv > (o odc o xls) di un calendario non è come offrirlo impaginato su web o > su carta e quest'ultimo sarà molto più interessante. > si la mia frase aveva proprio questo significato, ho visto dataset interessanti ma non aggiornati e dataset freschi di giornata che interessano a pochi uno a caso: http://dati.trentino.it/dataset/registro-valutatori-audit sicuramente la strada dell'opendata è da perseguire e da monitorare, dev'essere anche un processo automatico d'apertura altrimenti si rischia di avere sempre dataset già vecchi e poco utilizzabili, ad esempio: http://dati.trentino.it/dataset/cartografica-catastale-numerica-particelle-poligonali perchè non vengono aggiornati automaticamente e abbiamo un dataset creato il 18/11/2013? > > Secondo me, chi, come in questa lista, sostiene il software libero > deve cavalcare la possibilità che offre l'open data per far capire il > valore del software per capire ed elaborare i dati. > E l'open source è e rimane lo strumento migliore. > > io sono per gli opendata, soprattutto in seno alla PA, son dati pubblici (a meno dei pochi dati riservati che la PA detiene, TSO ecc..) ma spesso il termine viene abusato, come cloud, app eccetera, non vorrei si trasformasse nell'ennesimo specchietto per allodole senza nessun reale beneficio per la collettività come invece è l'adozione del sw libero. ciao Mauro