[Linuxtrent] Libertà e pluralismo
- From: Roberto Resoli <roberto@xxxxxxxxxxxxxx>
- To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
- Date: Thu, 17 Sep 2015 16:24:33 +0200
Riprendo un messaggio di Daniele Nicolodi, creando un nuovo thread,
perchè credo che il tema lo meriti:
On 03/09/15 14:48, Daniele Nicolodi wrote:
Anche la posta elettronica purtroppo sta andando verso un modello dove
gli standard aperti e l'interoperabilità sono posti decisamente in
secondo piano (con la scusa di combattere lo spam...). Nessuno gestisce
un piccolo server di posta elettronica ed ha avuto fare i salti mortali
per avere le sue mail accettate da google, outlook, e altri grandi
player del settore?
Al momento google classifica arbitrariamente quasi tutte le email da
server di posta "indipendenti" come spam, senza dare alcun feedback
della cosa al mittente. Tutti spingono per l'implementazione di DMARK,
che è disegnato per rendere la federazione del servizio di email di
fatto impossibile.
Questo oltre a creare interfacce utente che portano gli utilizzatori a
scrivere email con formattazione tale per cui leggerle in qualsiasi
altra interfaccia è una pena (il formato di quoting di gmail con i
quoite nascosti di defaul, etc...).
Tutto per spingere più utenti verso le loro piattaforme e avere qualche
mucca in più da mungere...
A quanto pare non sono il solo con questo tipo di problemi: qualcuno che
ha molto probabilmente più conoscenze di me in merito, e decisamente più
tempo da investire nella cosa, sbatte contro lo stesso muro:
Exercising Software Freedom in the Global Email System
https://sfconservancy.org/blog/2015/sep/15/email/
L'articolo è veramente interessante, e viene da un'organizzazione,
Software Freedom Conservancy, che sta facendo molto nel campo dei
diritti digitali, e del sw libero in particolare. E' stata tra le prime
a segnalare i comportamenti illeciti di HackingTeam, e sta conducendo
una causa molto importante contro VMware per violazione della GPL.
Nello specifico, l'articolo parla proprio della questione segnalata da
Daniel, e il succoo del problema sta in questa frase, che cito
integralmente:
"The real peril comes from third-party email hosting companies. These
companies have arbitrary, non-public blacklisting rules. More
importantly, they are not merely blacklist maintainers, they are MTA
(and in some cases, even MUA) providers who sell their proprietary
and/or trade-secret hosted solutions as a package to customers. Years
ago, the idea of giving up that much control of what happens to your own
email would be considered unbelievable. Today, it's commonplace."
Queso illustra molto bene l'enorme danno che i monopoli dell'informatica
stanno producendo nel tessuto della rete. E' ormai chiaro che chi può
accumulare milioni di utenti (affatati dal miraggio del bello, comodo,
gratis) si permette ormai di violare regole che sono a garanzia di tutti.
Non è per avere qulche servizio "gratis" (non lo è MAI) in più che
amavamo la rete, ma perchè era uno spazio di libertà, dove chiunque
aveva diritto a comunicare con tuttigli altri, se rispetta alcune regole
di base; credo di poter dire che questa prospettiva stia morendo,
nell'indifferenza quasi generale. Mi piacerebbe sentire qualche commento
in proposito da voi ...
ciao,
rob
--
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