Il gatto di Daniele Nicolodi, camminando sulla tastiera, ha scritto: > Non ho capito ... ho forse ho capito e non ci credo: > ti sei scritto un wrapper tra pascal e python ?? Probabilmente non ha fatto altro che: - scrivere le routine di accesso ad DB che gli servivano con Delphi - creare il lato C della `colla' per esporre all'esterno le sue routine Delphi OPPURE fare un serverino che accetta comandi da una connessione via socket. - creare il lato Python della `colla' in modo da avere le routine Delphi come funzioni Python, OPPURE realizzare la parte client in Python - usare infine Python per invocare il codice Delphi. E` una cosa abbastanza comune, che permette di avere i vantaggi dei linguaggi compilati (rapidita` di esecuzione) e anche quelli dei linguaggi interpretati (facilita` di modifica/customizzazione). Non e` un concetto nuovo: vedi Emacs, Microsoft Word 6, The Gimp, etc. etc. etc. > Non saprei nemmeno da che parte cominciare ... Guardi la documentazione su come agganciare codice nativo ad un interprete... bene o male tutti gli interpreti permettono di agganciare routine scritte in C (e talvolta anche altri linguaggi) per estendere il linguaggio. Questo e` sicuramente vero per Perl, Python, alcune implementazioni di Scheme (i.e. Guile), Tcl/Tk, VisualBasic. Anche Java, se e` per questo, via JNI (ma le dimensioni di una JVM non sono proprio trascurabili). Che uno lo chiami "estendere un interprete" o "incorporare un interprete in un'applicazione" dipende solo dalla quantita` di codice scritta nei due linguaggi, IMHO. -- UNIX diapers by Pannolini USPTO 2039887 http://www.uspto.gov Matteo Ianeselli ianezz AT sodalia.it (+39) 0461 316452 Visita il LinuxTrent: http://linuxtrent.grinta.net -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con SOGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxxxxxx