Mentre Daniele Gubert era al bar, qualcuno ha scritto: > 3. La storia della discriminante tra software libero e open source > per me è purismo letterario innecessario. > Nell'ambiente internazionale si parla molto più spesso di software > Open Source, che è un concetto meno ambiguo e ipocrita di "libero" > o "gratuito". Permettimi di ribattere: con il significato che la stampa attribuisce comunemente a "open source" (la definizione originale non la guarda piu` nessuno da un pezzo), si qualificano come open source: 1) l'iniziativa "shared source" della Nota Azienda 2) I sorgenti di Solaris (guardare e non toccare) 3) I pezzi di Oracle che vanno compilati in fase di installazione 4) I pezzi del kernel di HP-UX che vanno compilati 5) Il pezzetto di sorgenti dei driver NVIDIA per Linux X86 e tanta altra roba dove generalmente uno ha accesso ai sorgenti, ma poi non puo` farci molto di piu` che guardarseli e basta. In altre parole, e` un modo per un'azienda che produce software proprietario di avere tutti i vantaggi di gente esterna che va "aggratis" a caccia di problemi senza nessun obbligo di dare qualcosa in cambio e, per di piu`, di avere l'esclusiva. La teoria alla base dell'open source e` che la gente che ha i sorgenti e` in grado di trovare bachi, creare correzioni e poi (generalmente) "regalarle" alla casa madre che, se e solo se le pare il caso, provvede poi a RIVENDERLE a tutti gli altri. Il risultato sara` sicuramente software migliore, ma il vantaggio per la comunita` dove sta`? Nota che spesso e volentieri le tue correzioni fatte a software open source NON le puoi redistribuire a chi ti pare, ma eventualmente solo alla casa madre. Oppure metti che c'e` gente che si metta a rilasciare software con licenze di distribuzione che lo vietano ad esempio a chi non usa un certo sistema operativo, o col vincolo di non realizzare porting per certe piattaforme (i.e. Linux). Sempre open source e`, ma e` chiaro che qui ci possono essere MOLTI dissensi... Insomma: non mi sembra tanto una questione di sesso degli angeli, per la cronaca, ed ha un sacco di implicazioni nel quotidiano di chi sviluppa e magari crede di far un servizio alla comunita`. Chiaro, hai assolutamente ragione a dire che e` piu` purismo letterario che altro nel momento in cui uno va ad usare la definizione originale di Open Source (che, ripeto, non usa piu` nessuno da un bel po'), ma se la realta` e` che "open source" e` qualsiasi software per il quale ci sia un qualche accesso ai sorgenti (cosa che non implica automaticamente la possibilita` di usarli per fare altro software open source, o di diffondere conoscenze basate sulla loro analisi) allora non e` piu` una questione di purismo. > I software citati nella mia proposta di relazione sono tutti disponibili > con licenza GPL e sono esempi di CMS sviluppati su piattaforme diverse: E questo li qualifica come Software Libero e quindi il problema non si pone. Scusa il post lungo, ma mi preme far capire il perche` faccio il pignolo alle volte. -- | \ \ | ___|_ |_ | ianezz AT sodalia.it | _ \ | \ | _| / / Visita il LinuxTrent a _|_/ _\_| _|____|___|___| http://www.linuxtrent.it -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con SOGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx