[Linuxtrent] OSS/FS

  • From: Daniele Gubert <dtm@xxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Thu, 17 Oct 2002 08:31:05 +0200

Ianezz, permettimi di dissentire dalla tua definizione restrittiva di "Open Source".

Le sfumature tra le definizioni di OSS e FS esistono, ma non sono discriminanti come il tuo ragionamento vuole dimostrare. Posso comprendere che l'impronta filosofica degli adepti del LinuxTrent sia più orientata alle "origini", alla Free Software Foundation e ai suoi guru, ma esistono prospettive diverse all'interno dello stesso movimento [secondo me è lo stesso] che vanno rispettate e non "epurate" per il fastidio che danno certe "ruffianate" delle corporation.

"We don't think of the Open Source movement as an enemy. The enemy is proprietary software."
http://www.gnu.org/philosophy/free-software-for-freedom.html


Basta leggere la OSD http://www.opensource.org/docs/definition.php per verificare che molti dei comportamenti che condanni non sono comunque ammissibili...

Sull'ambiguità del termine "free" sono d'accordo anche i componenti di GNU, ormai il termine "libertà" è così inflazionato che lo usa anche Berlusconi per vincere le elezioni.

Da un punto di vista puristico e letterario la mia preferenza va quindi a "open" - aperto - ma non si tratta solo di questo: secondo la mia opinione l'ideologia costruita da Stallman, bella e sessantottina, non deve essere di freno allo sviluppo di software migliore che dia il pane (non serve la marmellata) a chi lo scrive.

La mia accusa di "ipocrisia" è rivolta ai "professionisti" che operano nel settore del free software (non sto parlando di chi studia o insegna all'università, degli hobbisti o chi lavora da dipendente per grandi aziende): da una parte mostrano la faccia del "tutto facile, tutto gratis, tutto sicuro, tutto per il bene dell'umanità": dall'altra quella del businessman che vive sulle spalle del lavoro di altri (in Italia siamo maestri) e usa l'intrinseca complessità di molto software libero per mettere cravatte al collo dei clienti.

La "freedom" di Stallman è uno stile di vita che va oltre il fatto di programmare gratis e per la comunità, dovrebbe essere applicato secondo me anche ai servizi di supporto dei prodotti FS, settore dove invece i consulenti ci lucrano e non poco.

Nel contesto professionale tanto vale scrollarsi di dosso l'ambiguità del "benefattore" e "diffusore" del software libero (a me suona come l'amore libero degli anni '70) e garantire che le soluzioni proposte siano trasparenti e migliorabili da altri, ma anche concorrenziali sotto il profilo dei costi, vista l'assenza di royalty e per rispetto agli sviluppatori "altruisti".

Chi fa l'Installation Party la domenica e il lunedì vende l'assistenza su quella installazione mi fa lo stesso effetto del medico obiettore di coscienza che pratica l'aborto nella sua clinica privata.

Hai scritto:

Chiaro, hai assolutamente ragione a dire che e` piu` purismo
letterario che altro nel momento in cui uno va ad usare la definizione
originale di Open Source (che, ripeto, non usa piu` nessuno da un bel
po'), ma se la realta` e` che "open source" e` qualsiasi software per
il quale ci sia un qualche accesso ai sorgenti (cosa che non implica
automaticamente la possibilita` di usarli per fare altro software open
source, o di diffondere conoscenze basate sulla loro analisi) allora
non e` piu` una questione di purismo.

Non sono per nulla d'accordo sul fatto che il termine "open source" sia sottoutilizzato rispetto a quello "software libero" nei settori "non politicizzati" del movimento OSS/FS (io a Napo ho sempre sentito citare il primo, anche se pronunciato alla francese ;))


Non è senz'altro attendibile, ma se cerco "software AND libero" nel mio archivio di questa ML trovo 183 risultati, se cerco "open AND source" 269.
Non parliamo poi di Google, il "free software" te lo spacciano i siti porno sotto forma di dialer.


Anzi, dirò che la mia statistica personale parla di alta frequenza di "Software Open Source con Licenza GPL", che per alcuni può essere una bestemmia ma a quanto pare mette d'accordo molti.

Sappiamo tutti che "GNU/Linux" sarebbe il vero nome da dare al sistema da cui probabilmente mi leggete, ma allora perché questo gruppo non si chiama GNU/LinuxTrent? Perché in questo gruppo qualcuno gode quando IBM supporta e pubblicizza il suo, di Linux? Perché c'è pubblicità sul sito del LinuxTrent?

Il mondo è vario, e bisogna tenerne conto: erigere steccati all'interno del movimento OSS/FS, a mio modesto avviso, è un grosso errore ed il "branching" è un terno al lotto per tutti.


Ciao, :DTM. aka Daniele Gubert



Chi volesse approfondire l'argomento su OSS/FS qui trova parecchi link e letteratura: http://www.dwheeler.com/oss_fs_refs.html



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