[Linuxtrent] Re: Software Libero e formazione continua sul lavoro a Bolzano

  • From: "Marco Ciampa" <dmarc-noreply@xxxxxxxxxxxxx> (Redacted sender "ciampix" for DMARC)
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  • Date: Sun, 2 Apr 2017 10:28:10 +0200

On Sat, Apr 01, 2017 at 02:52:09PM +0000, Paolo Debortoli wrote:

my 2 cents:  non sono del comparto, anche se lavoro a scuola.  

Quindi sei del "comparto scuola" per quanto questa espressione non
significhi nella pratica nulla...

da noi
si organizzano corsi interni (pagati extra a chi insegna), ma poca roba:
un corso di spagnolo per il personale (2 ore a settimana x 3 mesi, tenuto
da insegnanti interni, non contato nell'orariondi lavoro).  era stato
organizzato pure per il personale un corso di alfabetizzazione
informatica di poche ore tenuto da tecnici di laboratorio  (pagato da
fondi scolastici, ma non contato come orario di lavoro).  in una guida
normativa (personale ata) avevo letto che si ha diritto ad un permesso
(non credo retribuito) fino a 50 ore all'anno per studiare una lingua
dell'unione europea (ma non c'era cenno a rimborsi). conosco una
insegnate (provinciale) di lingue che ogni estate segue all'estero corsi
per insegnanti, ma durante le ferie e a proprie spese.     da noi,
invece, hanno organizzato un corso tenuto da un esperto esterno (non
sembrava il tipo da lavorare gratis) su arduino, inserito, poi, nel corso
di robotica (pagato dalla scuola e tenuto da tecnici di laboratorio,
durato parecchi mesi).     a me piacerebbe organizzare tipo corsi e
laboratori sul SL nelle scuole  (ad esempio, da noi hanno installato
gimp, libreoffice e simili su parecchi pc), ma direi che la richiesta
deve partire dall'interno e trovare un dirigente disponibile alla fine
sembra che tutto o quasi dipenda da quello, soprattutto in materia di
permessi e fondi scolastici).        Paolo

p.s.  è un peccato che la p.a.t. non prenda iniziative, ma immagino di
sapere anche i motivi.....

On Saturday, April 1, 2017 3:41 PM, italo Della Noce 
<italo.dellanoce@xxxxxxxxx> wrote:

vi state facendo delle menate assurde, io l'anno scorso ho mandato due
mie collaboratori senza alcun problema.
Se il corso riguarda il lavoro si mandano senza problemi!!!!!!!!!!!

Bah direi che Paolo parla a ragion veduta, mentre Italo parli di un mondo
ideale che non ha corrispondenza nella realtà.

Il fatto che tu Italo sia un "dirigente illuminato" non ci piove.
Fossi Dirigente a scuola verrei subito da te (sviolinata :-).

Ma se i corsi non rientrano in un quadro locale Provinciale, quanti
dirigenti autorizzerebbero (per non dire pagherebbero) questi corsi?

Praticamente nessuno.

E come dicevamo è un peccato.

* È un peccato perché so che i corsi sono tenuti da persone molto
  qualificate e competenti. Ergo la ricaduta sarebbe molto alta.
* È un peccato perché senza presenze qualche corso non partirà neanche.
* È un peccato perché sono corsi sull'open-source che sappiamo ha una
  ricaduta positiva sulla scuola tutta.
* È un peccato perché siamo venuti a conoscenza dei corsi per conoscenze,
  dirette, non certo per comunicazioni ufficiali della scuola (io circolari
  a scuola non ne ho viste).
* È un peccato perché è un altro esempio di quanto le due Province anche
  se molto simili non sanno comunicare e condividere le risorse.
* È un peccato perché anche da questa collaborazione alcune buone pratiche
  ne uscirebbero rafforzate e si potrebbero evitare che gli scivoloni che 
  sono usciti recentemente in Provincia di Bolzano[*] possano avere qualche
  possibilità di verificarsi anche a Trento (non così improbabile direi).

Sono sicuro che di questo, della mancanza di comunicazione e
collaborazione tra province, ne abbiamo parlato e convenuto già tempo fa.

Capisco i limiti della politica ma siccome i politici si "dimenticano"
che amministrano qualcosa di non loro, il fatto che non riescano a
parlarsi per il bene comune per mè è sufficiente per sancirne
l'inadeguatezza, la piccolezza e, in definitiva l'ineleggibilità per
incapacità.

Questo non è uno sfogo critico che non va da nessuna parte, indica una
via, una soluzione: i corsi ci sono, sono già organizzati, non
sostituiscono quelli esistenti ma semmai li completerebbero. Ignorarli
sperando nell'iniziativa di qualche raro dirigente illuminato che non
segue pedissequamente le indicazioni del Servizio Istruzione  è, da una
parte svuotare di senso il suddetto servizio e dall'altro lasciare
inascoltate le istanze positive di richiesta di formazione che vengono
dal basso del corpo ATA e che, se non corrisposte, cesserà di richiedere
il proprio miglioramento nella scuola in forma istituzionale e si
dirigerà altrove, magari nel volontariato. Non che il fatto sia male in
sé, è un male e un fatto molto grave per la scuola che questa non sia in
grado di formare il proprio personale che richiede fortemente la propria
riqualificazione e formazione continua.

Mi domando: ma la scuola che per definizione "insegna" non riesce proprio
a "insegnare" al proprio personale che chiede a gran voce di essere
aggiornato? Nessuno vede una contraddizione in questo?

Non so se mi sono spiegato.

[*] Il passaggio a Office365 che, per la cronaca la Provincia di Bolzano
ha fatto, pagando le licenze per l'abbonamento triennale, senza
praticamente installarne uno per cui alla fine dell'anno avranno speso
quasi due milioni di euro per nulla. Quanti PC a scuola si comperano con
quella cifra mi domando?

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