[Linuxtrent] Re: La provincia girerà sotto XP

  • From: "Mario A. Santini" <alexmario@xxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Mon, 21 Apr 2003 10:28:54 +0200

Alle 23:12, domenica 20 aprile 2003, hai scritto:
> Questione di punti di vista, le Leggi a salvaguardia di specie più
> deboli (che poi non sono) non mi sono mai piaciute, vedi quelle sulle
> donne. Analogo discorso sul software libero.
> 
> Che poi una Legge disciplini la fruizione, regolamenti i contenuti e
> che _poi_ il software libero, per sua intrinseca natura risponda a
> queste caratteristiche allora è un altro discorso.
>

La seconda che hai detto.
 
> 
> Senza polemica, però mi potresti fare un esempio concreto?

Esempi concreti sono difficili da fare anche perchè hanno poco senso.
Per una fornitura di macchine la Provincia, ad esempio, indice un 
appalto dove mette le caratteristiche delle macchine che vuole 
acquistare.
Se dice che ha bisoglio di 2000 pc con sistema operativo e ambiente di 
Office incluso, installazione e assistenza per 1 anno compresa, chi 
credi che sia in grado di vincere, in un asta al ribasso?

So che pare idiota, ma è così che ragionano nel pubblico.
Una volta, quando seguivo la cronaca di Pergine per l'Adige, ho 
partecipato ad un consiglio d'Istituto del Marie Curie.
Il consiglio ha deliberato l'acquisto di 20 pc, mi pare, da un locale 
negozio, di cui non farò il nome per evitare di pubblicizzarlo ( ;) ).
Non ci crederete, ma hanno incluso nella delibera il fatto che 
l'acquisto fosse vincolato alla garanzia che tutti i pc, degli 
assemblati, fossero realizzati con lo stesso identico profilo hardware.
Sì, avete capito bene, volevano 20 pc con lo stesso modello di scheda 
madre, video, sonora, lettore ecc.. Questo su consiglio del loro 
tecnico.
Ma come ben sapete è molto difficile per un negozio, per quanto capace, 
garantire una cosa del genere.

L'unico a poterlo fare è, appunto, HP, IBM, CompaQ, Dell...

Questo può bastare come eesempio?

> Mi interesserebbe approfondire e capire un po' le dinamiche che 
frenano
> questo processo, francamente sono un po' scettico sulle opportunità
> "tecniche" che frenano la conversione al software libero nelle PA.
>

Vedi sopra.
Non si tratta di problemi tecnici, ma solo di una miopia delle pubbliche 
amministrazioni.
Si sceglie a casaccio pensando che tanto va bene perchè è quello che 
hanno tutti. oppure, come è capitato per il sito della Provincia, 
quando ho intervistato la responsabile mi ha detto che loro avevano 
chiesto la compatibilità con tutti i browser, salvo poi verificare che 
ciò fosse vero. Anche in questo caso, l'azienda che ha vinto l'appalto 
non si è troppo preoccupata del problema.


Se la legge, invece, decretasse come requisiti indispensabili quelli che 
il software sia scritto e rilasciato con licenza Free, che i siti 
debbano essere conformi agli standard W3C, che i formati dei dati 
debbano essere pubblici, allora tutto questo sarebbe differente.
Le aziende che lavorano per gli enti pubblici dovrebbero impegnarsi a 
fornire questi servizi o a pagarne le conseguenze in caso contrario. un 
po' come i lavori a regola d'arte e le normatie UNI.

Quindi non dobbiamo confondere i risvolti tecnici con lee decisioni 
politiche. Quanto sopra sono decisioni politiche, anche se poi hanno 
impatto tecnico, ma partono pur sempre da una decisione che viene presa 
seguendo delle leggi.
Ovviamente la legge non può discriminare aziende o specificare il nome 
dei prodotti da acquistare e via dicendo, deve essere generale.

In quest'ottica il risparmio conta poco, anche se io e te e tutti quelli 
della lista sappiamo che alla fine il modello è quello più efficente e 
conveniente.
 
> 
> Ciao
> Ferdinando

-- 
Ciao,
        Mario.
--
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