[Linuxtrent] Re: Linux solo per esperti? era Re: 2.6.4 modulie info

  • From: "Roberto A. Foglietta" <roberto.foglietta@xxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Thu, 08 Apr 2004 15:12:01 +0200

Lele Gaifax ha scritto:

"Roberto" == Roberto A Foglietta <roberto.foglietta@xxxxxx> writes:


    Roberto>   Sul fronte del utente, quindi, per guadagnare
    Roberto> percentuali (e non millessimi di percentuale) occorre
    Roberto> scrivere delle killer application. Esempio? KDE -
    Roberto> Star/OpenOffice - Apache Tutto il resto sono chiacchiere,
    Roberto> belle, giuste ma sterili.

Cioè?  Sorvolando sul significato di "giusto ma sterile", cosa intendi
quindi, che esistendo da anni, alcune precedendo addirittura Widows, non
ci sono più scuse per i detrattori di GNU/Linux?

In effetti linux¹ sarebbe usato da MOLTE più persone se ci girasse sopra ad esempio M$ Office. M$ lo sa, se fosse il contrario, che usare M$ Office su Linux incrementerebbe le vendite in generale di M$ lo avrebbe già portato... invece.


¹ dico linux e non GNU/Linux perchè in questo caso dubito che gli utilizzatori sarebbero in grado di percepire la differenza.



Roberto> [1] quando presi la patente fui uno dei pochi per non Roberto> dire il solo che apprezzò le lezioni sui motori a Roberto> combustione e sui sistemi base delle auto (trazione, Roberto> frizione, impianto idraulico, etc. etc.) mentre la quasi Roberto> totalità era disturbata dalla cosa.

Eh, santa ignoranza. Neanche insegnassero poi chissà ché...

Tutto quanto non è strettamente necessario è superfluo.
Può anche essere che tu non condivida questa filosofia essenzial-materialistica ma se, ad esempio sei una persona che hai come principale metreo i soldi/produttività allora la curiosità è un investimento (ricerca applicata) da farsi con MOLTA prudenza.


In effetti molte persone che ottengono la patente di fatto non conoscono le norme basilari del codice della strada, figuriamoci se gli interssa la termodinamica del motore a scoppio. Io non giudico, osservo e ciò che osservo è conforme a questa descrizione.

Altrimenti gli appelli contro le alte velocità, le cinture di sicurezza, la guida in stato di ebbrezza e il rispetto della distanza di sicurezza sarebbe superflui.



Roberto> Aneddoto: chiesi Roberto> all'insegnante perchè non aveva preso piede il cambio Roberto> automatico in europa e lui, da parte, mi disse che in Roberto> cuor suo sperava che non prendesse mai piede perchè Roberto> significherebbe la chiusura delle scuole Roberto> guida.

Ma figurarsi, probabilmente era un infiltrato M$: scorgo il loro
tipico atteggiarsi al problema della complessità di un qualunque
sistema, facendo finta che le difficoltà siano in generale isolabili
in una piccola inezia là in fondo, che sia l'installer, che sia il
dover cambiar marcia!  Fosse vero, gli americani sarebbero dei
fuoriclasse, non è così?-|

Potrebbe anche essere che il numero dei fuoriclasse in qualsiasi campo/disciplina non dipenda dalle condizioni mentali/materiali del popolo. Cioè paradossalmente è molto probabile che gli autori (ad esempio) di libri non siano MOLTI più che in passato (percentualmente) ma semplicemente c'è molta più manovalanza al servizio dell'industria.


Se la gente smettesse di leggere ma non di saper leggere (cosa diversa!) probabilmente ci sarebbe molti più buoni libri (in percentuale) che non oggi. Non è infatti un segreto che un prodotto/tema che sia di "massa" deve necessariamente avere qualità relativamente molto bassa al meglio producibile se vuole sfondare ed essere di massa.

Nemmeno tanto straordinariamente si è scoperto che persone molto dotate intelettualmente non trovano grande beneficio nel frequentare le scuole "normali" se non per un primissimo periodo (scoperta degli altri).
Molto banalmente qualsiasi insegnante può osservare che i "secchioni" o si isolano socialmente e procedono per la loro strada culturalmente oppure si intergrano socialmente e il loro sviluppo culturale rallenta di conseguenza.


Dal mio punto di vista il sistema "latino" della scolarizzazione ha portato una falsa cultura nella popolazione fornendo la presunzione di strumenti intelettuali anche complessi a persone che comunque, anche quando sono in buona fede (perchè il fatto che uno ci marci a fare lo gnorri è ben altro paio di maniche), riescono ad usarli appena se non male. Con il vantaggio però che una diffusione su vasta scala della cultura evita certe problematiche sociali che si riscontrano molto frequentemente, invece, nella cultura anglosassone.

D'altro canto la società anglossassone, in particolare quella del sud-centro inghilterra è strutturata su livelli piuttosto netti e nemmeno tanto delineati dove il cuscinetto di transizione è sottile.
L'elevazione culturale e quella economica procedono di quasi pari passo a patto che vi sia una certo adeguamento ai valori di praticità di quel tipo di società che è di estrazione protestante in cui la miseria è, contrariamente a quella cattolica, segno di lontanzanza da Dio piuttosto che di santità. God bless America suona come Dio porti prosperità all'America nella testa di un anglosassone.


Ora questo cosa centra con linux-GNU/linux? Ad esempio l'uso di Linux in un contesto anglossassone (per quel che ho visto) è visto come:

- nerds asociale e pericoloso
- elittario di ricerca che se finanziato da pubblici fondi meglio sarebbe se si usasse BSD perchè anche le società private pagano le tasse e dobbono poter usufruire "liberamente" della ricerca pubblica (nota il termine liberamente è messo fra apici perchè non è detto che la libertà in senso freedom e la libertà di trarre profitto vadano poi di così pari passo)
- server side di alto livello me ne frego della licenza TCO first of all


Tutto il resto fa massa, cioè fa Microsoft rispettabilissima azienda la cui fortuna denota l'amore di Dio per il suo conduttore per altro uno dei più generosi filantropi del nostro secolo (God bless Microsoft).

In una società in cui essere/diventare ricchi significa guadagnare prestigio una cultura/licenza come quella proposta dalla GNU viene vista come una rivoluzione contro il sistema di valori sociali.

Perciò ciò che tu chiami libertà, cultura e valore aggiunto hanno un significato leggermente differente al cambiare del contesto culturale. Puoi anche dire che gli "altri" sbagliano ma è come il matematico che traccia un recinto intorno a se e definisce se stesso punto esterno al recinto!

Per concludere:

- massificazione della distribuzione

e

- anglosassosizzazione del mondo occidentale

sono due fattori che portano ad una conseguenza precisa:

- o linux (sorry) va incontro ad una mercificazione alla MacOs X o alal Lindows puntando su un allargamento alle masse delle prestazioni tipiche delle WS UNIX ma con tutti i benefit di semplicità di quelle Microsoft (cosa che è stata stimata da Mandrake e SuSE-Novell)

- oppure di rimanere di nicchia e rischia la scomparsa (cosa che è stata stimata da RedHat Inc. e probabilmente anche da SUN visto gli ultimi accordi con la casa di Redmond)

La seconda ipotesi ha due fattori che ne aumentano/diminuiscono la probabilità:

- strumenti legislativi come i brevetti software

e

- massa critica di sviluppatori relativamente alla base di utilizzatori

Il sistema di sviluppo a bazaar con relativo processo di selezione darwiniano del software richiede molti più sviluppatori e tempo che non un processo di sviluppo a cattedrale, che però ha altri evidenti diffetti. "In medio stat virtus" dicevano i romani. Si fa preso a tirare le somme che i progetti GPL "fuoriclasse" sono figli di singole persone o libere evoluzioni di progetti proprietari, certo con l'aiuto e il supporto della comunità (nel contesto delle killer applications):

 - gcc / Emacs  Ritchard Stallman
 - linux        Linus Torwarlds
 - KDE / Qt     k-company
 - OpenOffice   Star Division
 - Mozilla prj  Netscape Corp.

Se vuoi un'interpretazione (pessimistica) termodinamica del processo di sviluppo di successo è che la GPL ha trovato la strada, non per portare una reale diffusione della cultura o della libertà (perchè la legislazione, il mercato e la società di massa dimostrano ampiamente di non avere molto a cuore queste caratteristiche), ma per stabilire un sistema MOLTO valido di autoregolazione del processo di sviluppo basato su 3 fattori:

- apertura dei codici/compilatori/manuali a tutti significa individuazione dei fuoriclasse in fatto di server managment o di software developing (cosa che la scuola/università non è in grado di fare in maniera altrettanto efficiente come chi sa bene chi ha assunto un neolaureato)

- sistema di bug tracking/solving molto efficiente con versioning molto veloce (velocità e risposta al feedback negativo, mi riferisco alla teoria del controllo di sistemi mediante funzioni di trasferimento differenziali a ciclo chiuso)

- selezione darwiniana piuttosto che sui singoli progetti sulle singole features (un progetto chiuso o prospera o muore, un progetto aperto evolve e solo le sue features prosperano o muoiono)

So che questo punto di vista ti fa vomitare... sfortunatamente lascia me completamente impassibile. Per me un modello GIUSTO è quello che funziona, cioè è un modello in grado di spiegare e di prevedere gli avvenimenti e quindi di indicare la rotta da seguire.

Penso che linux arriverà alle masse, lo credo, lo spero, ma sono altrettanto sicuro che GNU/Linux rimmarrà un fenomeno relativamente di nicchia o d'elite se preferisci. D'altronde se Dio avesse voluto diversamente avrebbe fatto sì che GNU/Hurd avvesse un successo travolgente (notare la spessa ironia!)

 Ciao,
--
Roberto A. Foglietta
Analista Programmatore GNU/Linux
SAD Trasporto Locale S.p.a.
Corso Italia 13/N
I 39100 BOLZANO

Tel.    +390471450261
Fax     +390471450253
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