Linuxtrent: Re: Timeslice in Linux

  • From: Claudio Granatiero <claudiog@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxxxxxx
  • Date: Thu, 26 Apr 2001 09:02:16 +0200

matteoianeselli@xxxxxxxxxxx wrote:
> 
> Leggo in un commento su Slashdot
> (http://slashdot.org/comments.pl?sid=01/04/24/1551243&cid=51)
> 
> che sarebbe possibile cambiare nei sorgenti del kernel la frequenza
> con cui lo scheduler di Linux passa da un processo all'altro, e che
> aumentando la frequenza (i.e. da 100Hz a 1024Hz) si puo` ottenere un
> sistema che, almeno a occhio, e` piu` "reattivo" (quantomeno su
> macchine che hanno una certa velocita`). Nel thread alcuni vantano
> mirabilia, ma chiaramente dipende da come uno usa il computer...
> 
> Il valore, per le macchine x86, e` in
> 
> /usr/src/linux/include/asm-i386/param.h
> 
> ed e` definito dalla macro C
> 
> #define HZ 100
> 
> che ad esempio potrebbe essere cambiata in
> 
> #define HZ 1024
> 
> (non deve essere necessariamente una potenza di 2, dopotutto 100 non
> lo e`, ma da un'occhiata *rapidissima* nel kernel sembrerebbe che sia
> preferibile in alcuni casi, per cui... male non fa).
> 
> Qualcuno conosce meglio la faccenda?

Ci avevo giocato qualche tempo fa (anni?). Il problema - allora - era
che poi tutti i programmi compilati con la vecchia #define (tipicamente
tutti quelli che richiedevano delle temporizzazioni) si comportavano in
maniera "bizzarra"... Comunque a quel che ricordo in effetti la
sensazione era di avere una macchina più "responsive" (per quanto possa
esserlo un Pentium 133...)
Naturalmente dipende tutto da quanti processi stanno girando in un
determinato istante...

Di più non ricordo...

Ciao!
CG
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