[Linuxtrent] Re: Why aren't more researchers using open source?

  • From: Daniele Nicolodi <daniele@xxxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sat, 12 Aug 2017 12:39:54 -0600

On 19/07/17 00:42, Michele Bert wrote:

Il 18 luglio 2017 20:04, Daniele Nicolodi <daniele@xxxxxxxxxx> ha scritto:
Purtroppo
l'ambiente accademico richiede di produrre risultati ad un ritmo
incompatibile con l'investimento di risorse e tempo nel creare
alternative free software a strumenti disponibili commercialmente.

Sulla base dei principi del software libero, una soluzione sarebbe che
ognuno degli istituti di ricerca contribuisca in qualche forma al suo
decimo dell'investimento necessario, e possa usufruire del prodotto
finale.

Di che tipo si software stiamo parlando?

Il ragionamento che fai è valido per strumenti software (o hardware)
molto specializzati, dove lo sviluppo del software è quantomeno
complementare all'attività di ricerca scientifica.  In questi casi
quello che descrivi avviene molto spesso ed i risultati dello sviluppo
sono rilasciati (con rarissime eccezioni) con licenze Free.  Tuttavia si
tratta di software (o hardware) utili ad un gruppo molto ristretto di
individui.

Per esempio, l'istituto dove lavoro ha investito qualche milione in
questo coso qui http://m-labs.hk/artiq/index.html sviluppando ;(in
collaborazione con altri istituti di ricerca e qualche azienda) software
ed hardware rilasciati con licenze Free.  Ma si tratta di software che
richiede qualche k$ di hardware dedicato per funzionare, e non so quante
persone al mondo abbiano un ultra-cold atoms experiment in cantina.

Se stiamo parlando di software di utilità più generica, è quasi
impossibile giustificare le risorse ed il tempo necessarie allo
sviluppo.  In pratica: non posso andare dall'istituzione che finanzia le
mie ricerche e dire "l'esperimento lo costruiamo tra qualche anno,
adesso ci mettiamo a sviluppare il CAD che ci servirà per disegnare la
camera da vuoto che lo ospiterà".  Se devo progettare un componente
meccanico e mi serve un CAD sono molto contento se c'è un software
libero che mi permette di farlo, anche solo per il fatto che non devo
acquistare una licenza, processo che richiede burocrazia e quindi tempo
ed energie che preferisco investire in modo più produttivo.  Ma se
un'alternativa Free Software non esiste compero una licenza di un
prodotto commerciale (e molto spesso l'istituto per cui lavoro ha già
una licenza campus).

C'è una zona grigia per quelle applicazioni per cui esiste software
libero con funzionalità ridotte rispetto a soluzioni commerciali. In
questi casi una delle variabili da considerare è che creare un
organizzazione che possa contribuire e/o finanziare lo sviluppo
dell'alternativa Free Software è dispendioso in termini di risorse e
tempo e ha ritorni scientifici spesso marginali.  Tuttavia, sempre più
spesso grandi istituti scelgono questa strada, per esempio il CERN con
Kicad.  E una sensibilità verso il Software Libero si sta sviluppando in
molte istituzioni che finanziano la ricerca scientifica per cui più
risorse sono disponibili, per esempio i grant ottenuti da Continuum
Analytics.

Ciao,
Daniele
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