[Linuxtrent] Re: Why aren't more researchers using open source?

  • From: Daniele Nicolodi <daniele@xxxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sat, 12 Aug 2017 13:16:38 -0600

On 20/07/17 22:24, J R wrote:

Purtroppo
l'ambiente accademico richiede di produrre risultati ad un ritmo
incompatibile con l'investimento di risorse e tempo nel creare
alternative free software a strumenti disponibili commercialmente.

L'ambiente accademico sostanzialmente mantiene il suo "stile di vita"
grazie a finanziamenti pubblici di vario livello (nel mio percorso di
studi ammetto di avere visto poco, ma non mi pare che l'industria in
genere ci metta particolarmente tanti soldi né che ce li metta
particolarmente spesso). Ho l'impressione che il "ritmo di produzione"
richiesto sia dovuto ad un primo approccio dell'amministrazione pubblica
a cercare di "misurare" in qualche modo i risultati ottenuti
dall'investimento di soldi pubblici.

Solo in parte.

Fattore molto più importante è la struttura della carriera accademica.
Un dottorato dura tre anni (in Europa) ed alla fine devo avere dei
risultati scientifici concreti, sia per avere una tesi da difendere ed
ottenere il titolo, sia per avere qualcosa per dimostrare ad un futuro
datore di lavoro che in quei tre anni ho combinato qualcosa di buono.
Dopo il PhD, la storia si ripete, solo che la durata media di un
contratto di post-doc è di due anni, ed i risultati da ottenere in due
anni devono essere più strabilianti di quelli ottenuti durante il dottorato.

Non c'è molto tempo da investire in yack shaving :)

L'investimento di risorse e tempo nella creazione di un software
necessita di un ritorno che giustifichi quel ritorno (le persone che
ci lavorano hanno bisogno di uno stipendio).

La mia idea è questa: e se la pubblica amministrazione in tutte le sue
forme, vitale per l'investimento "a perdere" (intendo ovviamente senza
ritorno immediato, quindi anche la ricerca di base) concesso alle
strutture di ricerca in tutte le loro forme, *imponesse* che i risultati
ottenuti vengano messi a disposizione al pubblico? In fondo si tratta di
un investimento della collettività, e il collegamento diretto che ho
fatto è che la collettività dovrebbe rientrare del suo investimento, o
trarne beneficio tutta insieme. Tralasciando il discorso delle
pubblicazioni scientifiche, per quanto riguarda il lato software le
licenze "open" si dovrebbero prestare molto bene a questo scopo.

Uno dei guai della ricerca in Italia è volerla accomunare ad altre
attività della pubblica amministrazione. La ricerca (e per molti aspetti
l'università) ha dinamiche ed esigenze molto diverse. I miei commenti si
applicano solo quanti riguarda la ricerca scientifica.

Da dove viene la diffusa impressione che nel mondo della ricerca si
faccia un sacco di sviluppo di software e che i frutti di questo
sviluppo vengano nascosti da qualche parte o lasciati a qualche azienda
perché questa ci faccia del profitto?

Per la stragrande maggioranza, il software sviluppato nell'ambito della
ricerca scientifica è altissimamente specializzato ed applicabile solo a
contesti limitatissimi e rarissimamente è riutilizzabile. Solitamente è
scritto da dottorandi e ricercatori che cercano una soluzione ad un
preciso problema nel modo più efficiente possibile. La quasi totalità
del software prodotto è esplicitamente accompagnato da licenze free
software, oppure è implicitamente software libero: il software che
scrivo adesso rimane con il gruppo di ricerca con cui lavoro anche
quando passerò ad occuparmi di qualcos'altro.

La quasi totalità del software sviluppato con fini di ricerca
scientifica è solo uno strumento come tanti altri.  Ci sono ragioni per
cui tale software debba essere disponibile alla comunità scientifica, ma
il rendere disponibile al pubblico il risultato di un investimento della
pubblica amministrazione non è tra questi.  Chiedere che sia reso
disponibile al pubblico è come chiedere che i progetti dettagliati degli
edifici che ospitano i laboratori siano rilasciati con licenza free:
iniziativa interessante, ma che ce ne facciamo?

Cheers,
Dan

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