Quoting Eugenio <eugenio.adami@xxxxxxxxx>: > Grazie per la precisione ma il contesto del discorso non cambia. Non direi proprio. > Non è possibile tenere sotto diritto d'autore una canzone per 90 > anni. Questo lo si può certamente discutere. Oggi vengono incise migliaia di canzoni ogni mese, un simile periodo per lo sfruttamente è assurdo, anche perché la carriera media di questi artisti è assai più breve e quella di un album ancora di più. Immagino che tocchi molti discografici questo discorso, ancora di più che la pirateria. > O cioè, è possibile perchè basta rinnovare i diritti. Sono diritti non rinnovabili. Come dicevo è diverso dai brevetti. Ad esempio, la paternità dell'opera è un diritto inalienabile una volta pubblicata. Intendo che una canzone, libro, o altra composizione frutto dell'ingegno è considerata per sempre di un autore. Poi ci sono i diritti di sfruttamento, che invece possono essere ceduti dietro compenso. Come vedi il discorso è ben articolato. In merito all'essere pagato per il proprio lavoro ti faccio notare che i migliori maestri del passato, quelli che citavi, hanno fatto l'apprendistato in botteghe artigiane, dove forse hanno imparato il 30% di quello che hanno saputo fare. Erano tutti personaggi fuori dal normale che hanno scoperto tecniche e sistemi per fare il proprio lavoro. Hanno innovato, ma di tutta questa innovazione abbiamo solo le loro opere da restaurare. Ai loro allievi, diventati loro i maestri, hanno passato si e no lo stile di pittura e qualche misero trucco. Forse appena un po' di più di quello che avevano imparato dal loro maestro. Se a te questo sta bene, voglio svelarti il segreto del perché esistono i brevetti ed il copyright. Ti stupirà sapere che è una ragione molto simile a quella che ha dato origine alla GPL. Lo scopo, come ammette lo stesso Stallman ed è la ragione per cui esiste la GPL, non è quello di riconoscere che alcuni sono più intelligenti di altri e meritano più soldi, ma di permettere a coloro che hanno avuto la fortuna di ottenere delle innovazioni dal proprio lavori di condividerle con tutti. Tanto è vero che i brevetti richiedono, ad esempio, la pubblicazione dei dettagli dell'idea. Oggi occorre valutare queste leggi nell'ottica di come la società e la tecnologia si sono evolute. Ma si deve agire cercando di salvaguardare il principio che ha dato origine al meccanismo. > Questo si rifà sempre al principio di sfruttamento dell'idea che io > aborro. > Per me morale significa godere giustamente del frutto del mio lavoro > in un tempo molto breve e direttamente correlato con l'espressione > della mia idea. Ma pensi sia ancora possibile? Questo lo si poteva fare prima dell'industrializzazione. Oggi, qualunque tua idea è replicabile prima ancora che tu possa metterla in pratica. > Quindi se invento una partitura musicale è giusto che mi paghino un > milione di euro per quella partitura (sempre che mi diano quel > denaro > che io esigo), ma poi basta, che sia di tutti! > Nel mondo che intendi tu, la tua partitura misicale non serve a nulla e a nessuno, perché chi pagherebbe tanti soldi per qualcosa che non ha valore. Piuttosto ti pagherebbero per cantare, forse. > Eugenio > -- Ciao, Mario. ---------------------------------------------------- This mail has been sent using Alpikom webmail system http://www.alpikom.it -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con OGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx