Il giorno 13 marzo 2014 18:40, Vesna <vesnapesca@xxxxxxxxx> ha scritto: > > Il 13/03/2014 14:01, Roberto A. Foglietta ha scritto: > > L'assenza del digitale posticiperà solo la realizzazione del fanciullo >> sull'inutilità dell'attuale piano di studi, per la maggiore. Che poi questo >> riporti all'incapacità funzionale di leggere, scrivere e capire >> (analfabetismo di ritorno) in realtà IMHO non è affatto un ritorno ma un >> scoprire come sono sempre state le cose. La maggior parte degli esseri >> umani ha problemi enormi a usare i propri neuroni e quelli che lo fanno, lo >> fanno male per non dire molto male. In buona sostanza, il digitale in >> quanto ambiente semplificato e contrastato (I/0) non è altro che que un >> amplificatore e una lente d'ingrandimento: che gli esseri umani fossero >> dementi non lo sapevamo? Lo erano prima, ce ne siamo accorti con facebook? >> Diamo all'occidente un po' di ripresa economica e ritorneremo nel sonno di >> coloro che credono di avere (cultura, conoscenza, intelligenza, etc.). >> >> >> >> In realtà, Spitzer dice che è _peggio_ di così, proprio a livello > neuroscientifico. > > http://books.google.fr/books/about/Demenza_digitale_Come_la_nuova_tecnologi.html?id=P4YYnQEACAAJ&redir_esc=y "Con Google possiamo trovare tutto ciò che vogliamo, o tutto ciò che vogliono i motori di ricerca, che annullano il nostro controllo dell'apprendimento." Ok che qualcuno in biblioteca ha trovato amici e anche moglie ma non credo che da questo punto di vista "prima" era meglio. Il controllo non lo si aveva nemmeno prima e non lo avremo mai a meno di non avere a disposizione tutte le informazioni conosciute con noi in tasca. Fino a quel momento qualcuno o qualcosa ci limiterà. Già adesso siamo limitati... principalmente dai nostri limiti. La tua mail mi ha fatto venire voglia di comprare l'edizione per Kindle (urg!!!) ma questa recensione mi fa sospettare che potrebbero essere 8 euro buttati nel cesto dei "nativi digitali" & co.