MaX wrote: > io non so se le loro scuole siano migliori, cmq quando parlo con gente > straniera che parla correttamente 4 lingue, e ha una laurea in una materia > scientifica, mi viene il sospetto che stiamo sbagliando qualche cosa... Un metodo scolatico è figlio della Società. Il benessere diffuso fa decadere la necessità di essere istruiti; tutte le civiltà subiscono questi alti e bassi durante l'evoluzione. In Italia, come altri paesi europei, il Sistema protegge gli interessi acquisiti in tutti i capi riducendo la competizione in un contesto comunque di benessere economico (non direi benessere in senso generale ma economico certamente). Si potrebbe dire che l'Italia e gran parte dell'Europa vive oggi di rendita ed investe quasi niente per il futuro (studio, ricerca, infrastrutture, arte, cultura) I paesi sottosviluppati invece hanno il problema opposto; situazione economica disastrosa, resa ancor più evidente dal divario con i Paesi Ricchi, forte competizione per la sopravvivenza fisica ed impossibilità di accedere all'istruzione per la massa della Popolazione. I Paesi codidetti emergenti stanno invece colmando in gran fretta il divario che li separa rispetto a Nazioni come l'Italia, ma in un contesto di competizione generalizzata che è quindi un motore potentissimo per un rapido sviluppo economico (indipendentemente se cio sia eticamente giusto, come ad esempio lo sfruttamento dei minori o l'uso di procedimenti undustriali fortemente inquinanti da noi usati negli anni precedenti) ma che probabilmente non sarà uno sviluppo altrettanto veloce per altri valori oggi trascurati. I Paesi anglosassoni in questo momento stanno guidando questa corsa e di fatto stanno pilotando e condizionando economia e politica globale; riescono meglio rispetto ai Paesi del Vecchio Continente in quanto non hanno sistemi protezionistici che tutelino il singolo Cittadino quando debole ma forti poteri che avvantaggiano i Gruppi ed i Singoli con tanti dollari a disposizione. In Italia non c'è una vera necessità di studiare; vedo molti Ragazzi che escono dalla Scuola con una visione distorta (dal mio punto di vista) del mondo del lavoro; non sono in grado di rendere per quello che pretendono e quel che è peggio, non se ne rendono conto. Solo perchè hanno un Titolo di studio vorrebbero avere un trattamento economico elevato e spesso lo ottengono in quanto non c'è assolutamente competizione e c'è fortissima carenza di persone preparate; però questa situazione poi si traduce in servizi e prodotti scadenti o con costi elevati che di fatto penalizzano il sistema economico nel suo complesso. Ma anche nelle attività che non richiedono specializzazione non c'è competizione; settore alberghiero, costruzioni, meccanica e tessile (settori che conosco molto bene) c'è sempre carenza di personale. Per riassumere con un detto "La necessità aguzza l'ingegno", ma non è il caso Italia. > > non dico che sia tutto da buttare al macero, ma qualche cosa di sbagliato ci > sará, noo? > > bene, va cercato e risolto, e per trovarlo basta fare dei paragoni tra il > sistema "estero" e quello italiano....e copiare. Se copiare è come fanno i Giapponesi stà bene; copiare solo i difetti invece sà di metodo Italiano. > > penso che questa possa essere considerata un critica costruttiva, se la > pensate diversamente.... béh, scusate e tolgo il disturbo. Una critica è costruttiva quando propone soluzioni alternative; altrimenti è solo una critica o al massimo la costatazione di un problema da risolvere. saluti Guido Brugnara -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con SOGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxxxxxx