On Mon, 5 Nov 2001, ZeniNicola wrote: > Io penso che venga considerato e pagato come un francese, un tedesco o > un coreano che voglia far ricerca seria e viene assunto negli stati > uniti, stato dove pi=F9 si investe nella ricerca. > Il problema =E8 che pochissimi laureati italiani hanno lo spirito > competitivo di andare in america con > contratti a tempo determinato per migliorare il proprio know how, > piuttosto rimangono in italia e sbarcano il lunario in lavori di gran > lunga sotto le loro proprie competenze badando solo ad una paga minima > sindacale fino a che raggiunto il posto fisso, iniziano a lamentarsi che > guadagnano meno di un artigiano. Il problema non e' che i laureati italiani non hanno spirito competitivo, e puntano solo al posto fisso ... Per un giovane laureato sarebbe bello poter far ricerca e contribuire al progresso scientifico e tecnologico nel paese dove e' nato ( ... ok ... non e' un discorso patriottico ma poco ci manca =2E..). Purtroppo in Italia non e' cosi' ... molti giovani che vogliono continuare a fare qualcosa di utile x l'umanita' devono emigrare come fecero i loro nonni cent'anni prima ... e chi per scelta o per necessita' resta in italia o fa ricerca e fa la fame o cambia mestiere se vuole mantenere una famiglia .. Io PRETENDO che lo stato in cui sono nato e dove vivono i miei cari mi dia gli strumenti per fare della ricerca ... mi vergono molto di essere italiano quando vedo che per finanziare la ricerca sul cancro bisogna "mendicare" del denaro vendendo Azalee x strada ... sigh ... Giusto la settimana scorsa la ministra Moratti ha detto che toglieranno 325 GLire alla ricerca ... sigh ... prima ce ne davano 150 e quindi vuol dire che dobbiamo dare 175 miliardi a Berlusconi ... ;) Saluti. Gianpaolo -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con SOGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxxxxxx