[Linuxtrent] Re: [OT] Spirito olimpico? RASENTIAMO IL DEMENZIALE!!!

  • From: "tiziano @ work" <tiziano@xxxxxxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Tue, 24 Aug 2004 11:57:02 +0200

Mario wrote:

Scrive "tiziano @ work" <tiziano@xxxxxxxxxxxxx>:


Io sono convinto del contrario.
Nulla è inindeterminabile, quindi atteggiamenti del tipo "chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza" non mi piacciono per principio, perché suonano come alibi.
Tutto si può predire, al limite si sbaglia la previsione, e magari la prossima sarà più precisa. La scienza deterministica si basa sulla predizione: esistono predizioni corrette e predizioni sbagliate. Su tali predizioni i comportamenti dovrebbero essere coscienti, atteggiamento a mio parere abbastanza lacunoso da parte dei potenti (più mossi dal "chi vuol esser lieto...").
Spero di sbagliare.


ciao
tiziano



In realtà il poter determinare qualcosa dipende dalla conoscenza del meccanismo e dai dati in nostro possesso.
Lasciando perdere il mondo quantistico, dove mi pare ci sia un teorema che
spiega come non si possa sapere tutto allo stesso tempo. Si tratta
dell'infinitamente piccolo e ci riguarda solo in parte.


Ti riferisci a Heisenberg, anche se io citerei piuttosto Goedel, che è svincolato dalla subatomicità e afferma che se hai un sistema di assiomi formale puoi arrivare a proposizioni indedicibili.
Di fatto è ciò che ha mandato con "le balle per aria" i principi della matematica (Russel).
**


Nel mondo reale questo non è così immediato.
Prima, in un altro post parlavi di buon senso.
Ma che vuol dire?

Mi pare che certa gente affra soluzioni fin troppo semplicistiche a problemi che tutt'oggi sono irrisolti.
Questo vuol dire buon senso?
Ad esempio : "se hanno fame che mangino le brioche"


E' facile parlare di buon senso, buoni sentimenti, buone intenzioni (di cui per
altro pare sia lastricata la strada per l'inferno).

Io penso che la cosa vada affrontata con più circospezione e senza preconcetti,
di nessun genere a partire da quello di essere in grado di prevedere il futuro.



Non mi trovo in contrasto con quello che dici.
Nel mondo "reale" mancano parecchi concetti che abitualmente scienza e filosofia manipolano; basti pensare all'inesistenza nel reale del punto o dell'infinito.
Questo però non ci vieta di usare dei concetti astratti (ad esempio due rette parallele) per calcolarmi qualcosa di concreto (ad l'uguaglianza gli angoli alterno-interni). Ovviamente facendo le dovute riflessioni... gli angoli non saranno proprio uguali uguali...


Similmente gli errori che commette il principe nel capire una situazione di politica estera dipendono dall'inapplicabilità precisa del modello di Machiavelli alla realtà.

Cosa voglio dire con questo?
Semplice: il fatto che le variabili in gioco siano quasi ineffabili, non deve servire come alibi per smettere di cercare la strada migliore. Poi sbagliando si impara e si corregge la rotta, ma almeno a grandi linee sarebbe utile provare ad imbroccarla.


:)

ciao
tiziano
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