[Linuxtrent] Re: La fine di ITIS Linux

  • From: Flavio Visentin <THe_ZiPMaN@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sun, 12 Aug 2012 22:30:34 +0200

On 08/12/2012 07:57 PM, Nicola Ferrari wrote:
>> Come dicevo, se l'unica cosa richiesta è instllare una serie di
>> pacchetti software, lo si realizza più facilmente con altri strumenti
>> che creare una distribuzione derivata.
>
> Beh, mi sembra che a dare un'occhiata su DistroWatch, i milioni di
> distro che ci sono in giro si riducano ormai in un gran buon numero a
> questo, non è un "problema" solo di ITISLinux...

Per quella che è la mia percezione la questione è diversa.
Continuano ad avere un seguito solo quelle distribuzioni che hanno un
buon numero di sviluppatori, e questo avviene per le distro generaliste
più "famose" e per quegli ambiti di nicchia in cui oggettivamente la
predisposizione di una distribuzione offre qualche vantaggio.
A questo secondo gruppo per esempio appartengono backtrack, fully
automated nagios, ecc., mentre del primo gruppo fanno parte le classiche
Debian, *buntu, Mint, Redhat/Centos/..., OpenSuSE, ecc.

> Gli ambienti desktop che girano sono sempre gli stessi 4-5, vengono
> "conditi" in diversa maniera, con una mission specifica...

Se la necessità è solo questa allora non si fa una distro specifica, ma
si fa solo una pacchettizzazione diversa della distribuzione originale.

> Certo che poi, come dicevo, quello che serve è tutto installabile su una
> ubuntu qualunque, ma la stessa cosa la si potrebbe dire per Mint e altri
> progetti, non mi sento di "condannare" l'esistenza di ITISLinux per questo.

Mint è qualcosa di più... è una *derivata* di ubuntu, pur condividendone
gran parte dei repositories. Difatti produce tutta una serie di cose
proprie che non si trovano in *buntu.
Non conosco ITISLinux e quindi non so quale sia il suo caso. Certamente
per l'uso che ti proponi non ritengo la strada della distro derivata una
scelta intelligente.

> Per quanto riguarda il resto, accetto consigli (e allargo la domanda a
> tutta la lista, anche se questa forse non è la sede migliore), che
> strumenti utilizzeresti per partire da una Ubuntu e facilitare
> l'installazione di una serie di software (ad esempio da repository), in
> modo che non sia una procedura manuale ma semi-automatica per
> facilitarne l'uso su un numero elevato di installazioni?
> Io pensavo semplicemente ad uno script di shell, ma esiste una soluzione
> più "furba"?

Su Debian e derivate esistono i task ed i metapacchetti che insieme
consentono di personalizzare l'installazione di una debian adatta ai
propri gusti.

Per esempio il progetto Debian Med fornisce gli strumenti per adattare
un'installazione Debian all'uso in ambito medico.
Ti installi il pacchetto med-tasks che aggiunge i task con i vari
metapacchetti per le sottocomponenti di debian-med (i metapacchetti
med-*) e poi li installi da tasksel.

$ apt-cache show med-tasks
$ apt-cache search "^med-"

Analogamente esiste Debian Edu con i suoi task education-tasks

$ apt-cache show education-tasks
$ apt-cache search "^education-"

Personalmente se dovessi investire risorse in qualcosa per la scuola non
avrei dubbi a scegliere di contribuire a Debian Edu, creando dei task
adeguati alle mie esigenze e magari diventando in maintainer Debian per
poterne fare l'upload.

-- 
Flavio Visentin
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