On 12/08/2012 18:51, Nicola Ferrari wrote: > Credo che il fatto di partire da una distro confezionata, che nel suo > background abbia già fatto una selezione tra i moltissimi progetti in > circolazione, e fornisca quindi un "prodotto finito", sia in questo > senso una buona cosa. Quindi il valore aggiunto della distribuzione è installare nell'installazione base una serie di pacchetti software? Ci sono un sacco di sistemi più semplici (leggi: che richiedono di investire meno risorse nella loro creaione e mantenimento) per ottenere la stessa cosa. > Sapresti/e consigliarmi una distro "simile" come tipologia a ITISLinux > (preferibilmente Ubuntu/Debian based), con la quale il prossimo anno > potrei cominciare a pensare di "invadere" la "mia" rete anche sui > client? Mi riferisco specificamente ad un istituto tecnico con indirizzi > elettronica/meccanica/informatica. Sarò duro ma non ho ancora capito quale sia questa "tipologia ITISLinux". Che pacchetti software (non presenti su una installazione qualunque di Debian/Ubuntu) deve contenere? Che altre peculiarità? Come dicevo, se l'unica cosa richiesta è instllare una serie di pacchetti software, lo si realizza più facilmente con altri strumenti che creare una distribuzione derivata. Ciao, Daniele -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con OGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx