>>>>> On Thu, 17 Oct 2002 08:31:05 +0200, Daniele Gubert <dtm@xxxxxxx> said: DG> Da un punto di vista puristico e letterario la mia preferenza DG> va quindi a "open" - aperto - ma non si tratta solo di questo: DG> secondo la mia opinione l'ideologia costruita da Stallman, DG> bella e sessantottina, non deve essere di freno allo sviluppo DG> di software migliore che dia il pane (non serve la marmellata) DG> a chi lo scrive. E' tanto che non vado dal barbiere, ed è bello vedere che qualcuno riporta quelle tipiche chiacchere anche qui. A meno che tu non possa argomentare l'affermazione di essere un "freno allo sviluppo di software migliore", non vedo cosa altro possa fare se non sorridere chi *crede* in quell'ideologia e proprio nel momento in cui sembra prendere piede anche fuori dai consueti "circoli". DG> La mia accusa di "ipocrisia" è rivolta ai "professionisti" che DG> operano nel settore del free software (non sto parlando di chi DG> studia o insegna all'università, degli hobbisti o chi lavora DG> da dipendente per grandi aziende): da una parte mostrano la DG> faccia del "tutto facile, tutto gratis, tutto sicuro, tutto DG> per il bene dell'umanità": dall'altra quella del businessman DG> che vive sulle spalle del lavoro di altri (in Italia siamo DG> maestri) e usa l'intrinseca complessità di molto software DG> libero per mettere cravatte al collo dei clienti. DG> La "freedom" di Stallman è uno stile di vita che va oltre il DG> fatto di programmare gratis e per la comunità, dovrebbe essere DG> applicato secondo me anche ai servizi di supporto dei prodotti DG> FS, settore dove invece i consulenti ci lucrano e non poco. L'ipocrisia è parlare senza sapere, confondendo "free" con "gratis". Dal file SERVICE, distribuito con tutte le versioni di GNU/Emacs: ... Richard M. Stallman <rms@xxxxxxx> 545 Tech Sq, Rm 430 Cambridge, MA 02139 Emacs: anything whatever Is anyone interested in courses in using or extending GNU Emacs? Original inventor of Emacs and main author of GNU Emacs and GCC. Rates: $6/min or $250/hr. Updated: 2000-12-13 ... Come vedi, avvantaggiarsi del talento di quel 68ino di RMS costa la bellezza di 6$ al minuto, o 250 all'ora. DG> Nel contesto professionale tanto vale scrollarsi di dosso DG> l'ambiguità del "benefattore" e "diffusore" del software DG> libero (a me suona come l'amore libero degli anni '70) e DG> garantire che le soluzioni proposte siano trasparenti e DG> migliorabili da altri, ma anche concorrenziali sotto il DG> profilo dei costi, vista l'assenza di royalty e per rispetto DG> agli sviluppatori "altruisti". DG> Chi fa l'Installation Party la domenica e il lunedì vende DG> l'assistenza su quella installazione mi fa lo stesso effetto DG> del medico obiettore di coscienza che pratica l'aborto nella DG> sua clinica privata. Sbagli candeggio. Che la coerenza non sia una delle caratteristiche più spiccate dell'uomo medio è un fatto. Che uno possa essere un benefattore anche senza essere maestro di coerenza, mi sembra accettabile. Forse, se quel benefattore potesse vivere solo le domeniche, non cadrebbe nella trappola che tu invece, evidentemente per qualche altra "risorsa", hai modo di evitare. DG> Sappiamo tutti che "GNU/Linux" sarebbe il vero nome da dare al DG> sistema da cui probabilmente mi leggete, ma allora perché DG> questo gruppo non si chiama GNU/LinuxTrent? Perché in questo DG> gruppo qualcuno gode quando IBM supporta e pubblicizza il suo, DG> di Linux? Perché c'è pubblicità sul sito del LinuxTrent? Perché ti chiami Gubert? Come mai godi nel firmarti con un incomprensibile nick :DTM che necessita ogni volta di un "aka Daniele"? Perché non nasce un progetto "Free Hashish"? Di domande puerili è pieno il mondo. Per fortuna, per chi ci crede non è strettamente una questione di nome! DG> Il mondo è vario, e bisogna tenerne conto: erigere steccati DG> all'interno del movimento OSS/FS, a mio modesto avviso, è un DG> grosso errore ed il "branching" è un terno al lotto per tutti. Se gli steccati sono al fine di non far confondere il mio bestiame col tuo, non ci vedo quella negatività che dici. Nessuno mai ha detto "non usare software Free" o "Open", ma mi sembra pacifico chi vuole differenziare la propria opera fregiando i propri lavori con una licenza Free Software. Che poi il movimento, capeggiato da E.Raymond, abbia sentito la necessità di un distinguo, di affiancargli una nozione un tantino più vicina alle logiche di mercato, bene. Ma che tu ora affermi che solo la seconda promuove dei "quantum leap" tecnologici, mentre la prima li frena, bhe'... il mondo è bello perché è vario, e bisogna accettarlo. ciao, lele. -- nickname: Lele Gaifax | Quando vivro' di quello che ho pensato ieri real: Emanuele Gaifas | comincero' ad aver paura di chi mi copia. email: lele@xxxxxxxxxx | -- Fortunato Depero, 1929. -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con SOGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx