On 21/10/14 15:40, Michele Bert wrote: > Su un'altra lista che sto unpo' seguendo ho visto passare mezzi flame > sul fatto che debian stia decidendo di installare di dafult systemd > come gestore di servizi sulla versione di debian prossima al > congelamento. Qui non mi pare di aver visto passare nulla. Debian non sta decidendo, ma ha già deciso da qualche mese, con un voto del Technical Committee di usare a systemd come unit system di default per la prossima release. Chi se ne accorge solo adesso si risveglia da un lungo torpore, alla mnotizia è stata data molta (troppa!) rilevanza. > Io faccio fatica a seguire il discorso perché non mi intendo > innanzitutto delle politiche debian, e non so molto neppure di quanto > vale questo systemd. Qualcuno lo descrive come "una diavoleria > binaria", e l'antitesi della filosofia unix, senza un reale valore > aggiunto com controparte. Qualcunaltro invece si chieda come i pc > abbiano potuto funzionare così a lungo senza di esso :-D. > > Io so solo che un paio di anni fa, quando ho installato il mio arch, > c'era systemd di default, e ancora non ho trovato il tempo di > studiarmi come funziona (ancora non ho capito cosa sono, in pratica, > le unit e i target), ed infatti sono ancora ridotto che sul mio pc > lancio i servizi "a manovella". > > C'è qualcuno interessato al discorso? Se in un paio d'anni non ti è venuta voglia di approfondire che cosa sia systemd e come si usa, perchè adesso che debian lo installa di default le cose dovrebbero cambiare e vuoi farti (suggerire da altri) un opinione sulla scelta tecnica? Tanto per dire, le ultime versioni di Ubuntu installano Upstart come init system di default (ma anche Ubuntu passerà presto a systemd), ma non ho visto altrettanti dibattiti in merito. Io trovo che il vecchio sistema di init (sysvinit) sia un grosso accrocchio che nei decenni di sviluppo ha accumulato abbastanza trucchi per continuare a funzionare (più o meno bene e più o meno indolore) nelle situazioni più strane. Systemd, senza scendere in dettagli tecnici, prende una strada molto innovativa e non può ancora giovarsi dei decenni di testing e debugging che sono serviti a systvinit per risolvere (o meglio aggirare) tutti i problemi. È quindi inevitabile che in qualche configurazione più esotica non funzioni in maniera indolore. Per esempio ho letto che con la versione correntemente in unstable ci sono dei problemi abbastanza fastidiosi con il mount di volumi cifrati al boot (in caso di upgrade da precedenti installazioni che usavano sysvinit). Ma gli sviluppatori Debian stanno facendo, IMHO, un egregio lavoro e la transizione sta andando decisamente bene. systemd (ed alcuni suoi sviluppatori in particolare) attirano un sacco di critiche ma è abbastanza inevitabile visto che è un componente essenziale che sta venendo completamente ri-pensato ed esteso. Tuttavia molte sono solo basate su chiacchiere (e la necessità innata di alcuni individui di manifestare odio verso qualcosa o qualcuno). Tuttavia, non è difficile rimanere con il vecchio sysvinit (almeno se non si usa GNOME o altri desktop environment): http://www.vitavonni.de/blog/201410/2014102101-avoiding-systemd.html Personalmente, ho systemd installato su un paio di macchine virtuali e devo dire che mi sono accorto che non c'era più sysvinit solo quando non ho trovato il comando 'shutdown' :) Ciao, Daniele -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con OGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx