[Linuxtrent] Re: [OT] Utente o programmatore?

  • From: Lele Gaifax <lele@xxxxxxxxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sun, 12 Oct 2014 17:30:32 +0200

Marco Ciampa <ciampix@xxxxxxxxx> writes:

> On Sun, Oct 12, 2014 at 02:43:32AM +0200, Flavio Visentin wrote:
>> On 10/11/2014 12:00 PM, Marco Ciampa wrote:
>> >>Si può scrivere un buon software solo se si conosce bene il problema,
>> >>oppure serve essere dei bravi programmatori?
>> >>
>> >>La risposta sembra scontata: entrambe le cose sono indispensabili.
>> >
>> >A me la tua domanda per esempio (per come è posta) ne fa sorgere
>> >un'altra: tra le due, è meglio conoscere bene il problema o saper
>> >programmare bene? Per me questa è scontata: la prima.
>> 
>> Non dovrebbe essere scontata, perché salvo generalizzazioni, la
>> conoscenza del problema non è elemento né necessario né sufficiente
>> per la scrittura di un buon programma, mentre l'essere buoni
>> sviluppatori è un elemento necessario per scrivere codice
>> funzionante correttamente.
> ...
> Insomma bisogna conoscere il problema, saper programmare bene è opzionale.

È evidente che si sta girando in tondo, ma se stai rispondendo alla
domanda originale, vale a dire "Si può scrivere un buon software
[...]?", non ci sono santi che la capacità del programmatore *non* può
essere opzionale.

Mi sembra ovvio che un programma "che ogni tanto si blocca", che è
"lento perché gli algoritmi di ricerca sono banali o scorretti", che ha
"una interfaccia primitiva o scomoda", *non* può essere classificato
come "buon software", a meno che tu non abbia alle spalle un reparto
commerciale tanto forte da convincere l'utilizzatore che quelle
caratteristiche sono in realtà delle "feature", e non dei "bug".

In altre parole, definire "buono" un software solo perché in una certa
congiunzione astrale, utilizzato da una persona paziente e su un
computer tanto veloce che "magicamente" qualcosa combina... è un insulto
all'italiano, ancor prima che ai bravi programmatori.

ciao, lele.
-- 
nickname: Lele Gaifax | Quando vivrò di quello che ho pensato ieri
real: Emanuele Gaifas | comincerò ad aver paura di chi mi copia.
lele@xxxxxxxxxxxxxxx  |                 -- Fortunato Depero, 1929.

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