[Linuxtrent] Re: [OT] Utente o programmatore?

  • From: Antonio Galea <antonio.galea@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent <linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx>
  • Date: Mon, 13 Oct 2014 01:27:47 +0200

2014-10-12 2:43 GMT+02:00 Flavio Visentin <THe_ZiPMaN@xxxxxxxxx>:
>
> Non dovrebbe essere scontata, perché salvo generalizzazioni, la conoscenza 
> del problema non è elemento né necessario né
> sufficiente per la scrittura di un buon programma, mentre l'essere buoni 
> sviluppatori è un elemento necessario per scrivere codice
> funzionante correttamente.

Sul fatto che non sia elemento sufficiente sono d'accordo: ma che non
sia neanche necessario mi crea parecchie difficoltà digerirlo.

> In molti gruppi di sviluppo di programmi complessi, lo sviluppatore non ha 
> nemmeno la conoscenza del motivo per cui sviluppa un
> determinato codice. Gli vengono commissionate delle funzionalità specifiche 
> ma non ha alcuna conoscenza del disegno complessivo
> del programma. Un team ha la competenza sul disegno globale, ma diverse 
> funzionalità sono assegnate a diversi team che hanno
> visibilità solo sulla propria limitata parte. Tutto viene assemblato dal team 
> centrale che tiene il contatto anche con il committente ed
> eventualmente con l'utente.
> Chiaramente non è una prassi nel modello di sviluppo Opensource, ma nelle 
> aziende che sviluppano codice proprietario avviene più
> spesso di quel che si pensa. Non so le percentuali, ma so, anche per 
> conoscenza diretta, che moltissime commissioni di codice a
> sviluppatori indiani o ucraini o polacchi o comunque esterni all'azienda, 
> sono strutturate proprio in questo modo.
> E il programma che ne esce è comunque un buon programma, anche se chi lo ha 
> sviluppato non l'ha nemmeno mai visto o usato.

Questo modello di organizzazione ricalca in pieno quello in uso
nell'industria: non ci sono dubbi che seguendo il modello della catena
di montaggio si possano ottenere artefatti - oggetti o anche software
- di livello anche ottimo.

Però forse state trascurando una cosa: il modello industriale nasce
con uno scopo molto preciso, aumentare la produzione ovviando alla
carenza di manodopera qualificata senza far lievitare troppo i costi.

In questo vostro schema, il programmatore che non "non conosce il
disegno complessivo" è trattato alla stessa stregua dell'operaio in
catena di montaggio: gli viene richiesto qualcosa di più complesso che
non avvitare gli stessi bulloni tutto il giorno, ma non ci si aspetta
affatto che sia particolarmente bravo.

Guarda caso, i "programmatori bravi" nelle industrie del software non
stanno in catena di montaggio - sono analisti, architetti, designer o
tester: e si trovano molto spesso a contatto con clienti o con utenti
rappresentativi. Gli altri sono mera manodopera a basso costo, usati
come pigiatasti a comando: appena si dimostrano abbastanza bravi,
vengono promossi e spostati dove sono più utili.

Antonio
--
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