[Linuxtrent] Re: Casa editrice "Open Source" a Trento

  • From: Ferdinando <zappagalattica@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Fri, 14 Jun 2002 14:59:14 +0200

* venerdì 14 giugno 2002, alle 10:09, Emanuele Olivetti scrive:
> 
> Cosa c'entra la politica non l'ho capito. Mi sembra che la scelta della
> casa editrice NonLuoghi sia perlomeno LODEVOLE nel panorama italiano.
> Questo a prescindere dai loro contenuti.
> Poco tempo fa in lista era stata segnalata Feltrinelli e la sua scelta di
> basare il proprio spazio on-line interamente su Linux e prodotti Open Source.
> Anche questa mi sembra un'iniziativa LODEVOLE.
> 
> OK, riflettendoci si nota spesso che la vicinanza al mondo Open Source
> sembra piuttosto sbilanciata verso una parte politica... magari pero'
> e' solo un'impressione
> 
> Ricordiamoci che il successo del modello Open Source sta interamente nel
> suo grado di diffusione. E lo spazio di mercato delle aziende, oltre che
> quello degli utenti, e' una pedina fonadamentale.
> 
> Quindi ben vengano iniziative come quelle di NonLuoghi e Feltrinelli.
> Rinnovo i miei complimenti a loro.
> 
> ...se poi, come diceva qualcun altro in lista, anche altri big dell'editoria
> come Mondadori ecc. si dessero da fare in tal senso, saremmo tutti piu'
> contenti. Ma la situazione mi sembra ben diversa.

Ok, allora andiamo nello specifico:

Già per quanto riguarda i software impiegati, relativamente al S.O.,
visto che dicono di essere migrati completamente a GNU/Linux per la
stampa, bah usano sicuramente anche Windows e quindi hanno raccontato
una balla o hanno cercato di "mascherarla" ... altrimenti ci spieghino
come fanno ad utilizzare 'Mosaico" su Linux, visto che gira solamente
su piattaforma Microsoft ...

Sul sito c'è un invito a vedere il sito d'informazione critica
sostenuto dalle "libere edizioni" http://www.nonluoghi.it e qui si
ride:

Ogni singolo post rappresenta l'esatta posizione di Rifondazione
Comunista & Agnoletto, provare per credere, oltre ai vari link
evidenziati, che si prefiggono a tratti di "combattere per la
democrazia contro il conflitto d'interessi di Berlusconi", "processi di
globalizzazione, (inter)cultura", "libertà utopistiche", oltre ai vari
articoli su Porto Alegre, Noglobal tra rivolta e retorica etcc. etcc.
Senza contare l'attacco di Gramsciana memoria con teoria e prassi ...

Tutto questo ed altro ancora ... e non mi sembra il caso di accomunarvi
la canzone di Gaber, qui la faccenda è molto molto specifica.

Se domani un sito di un'associazione culturale, diretta emanazione del
movimento di Le Pen o Milosevic si convertisse all'utilizzo di software
Open Source, tutti contenti lo pubblicizziamo, lo sosterremmo ?

Penso di no, semplicemente penseremmo che il software libero si stia
diffondendo, ma personalmente mi guarderei bene dal pubblicizzarlo
invitando a sostenerlo economicamente ed invitando ad acquistarne i
prodotti.

Senza contare che per quanto riguarda la sinistra c'è un po' una
volontà di "tirare la giacca" ai sostenitori del free software, occorre
più attenzione, semplicemente, per non trovarsi ingabbiati.

Ottimo il lavoro di Papini, dei Verdi, però lui stesso cerca di evitare
sempre di confondere tra le sue idee politiche e l'Open Source e questo
gli fa onore.

Personalmente ritengo che Case Editrici "serie" ce ne siano:

http://www.hopslibri.it/
http://www.apogeonline.com/webzine/2001/archivio/rubrica/OpenPress
http://www.oreilly.com/

Non ho controllato se "girano" su piattaforma Unix o no, ma non mi
sembra fondamentale, l'importante è che tengano in conto dell'Open
Source, anche se poi è il mercato che seleziona i titoli dei libri e
anche loro sicuramente beneficienza non ne fanno.
Di sicuro tengono gran conto di Linux & Unix liberi e sono convinto che
"utilitaristicamente", quando possono rottamano Windows.

Ciao
Ferdinando
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