> Anche a me pare che l'articolo 10 sia impostato in modo > piuttosto lasco: consente deroghe fin troppo generiche, > e mette sullo stesso piano il software libero con i dati ed > i formati aperti. > > A questo riguardo, vorrei far notare che è difficile definire > se una scelta sia antieconomica o meno, senza dichiarare > l'orizzonte temporale a cui si guarda: credo che sia una > vistosa mancanza in questo testo. Prevedere di fare conti > su un arco temporale di almeno 5 anni metterebbe in buona > evidenza quanto sia palesemente antieconomico molto del > software proprietario che è attualmente in circolazione. > > ma mi pare che al punto due le modlità di valutazione siano piuttosto chiare, inoltre ricoinvolgono il comitato. Una parte piuttosto rilevante del tempo dedicato nella stesura del ddl è stata dedicata a cosa si può scrivere e cosa no in una legge. Se ho bene capito il senso di quelle discussioni, e chiarimenti avuti daitecnici legislativi della PAT, è che troppi vincoli danneggiano la coerenza del testo. Poi personalmente preferisco un testo che definisca, e garantisca, le modalità con cui si prenderanno le decisioni nel momento in cui si presenteranno i problemi, piuttosto che uno, anche più favorevole al SL, che per la troppa rigidità diventi inapplicabile. > Infine, vorrei commentare l'articolo 6 sull'istruzione, che > introduce di fatto la possibilità di usare le stesse deroghe > dell'articolo 10 anche per le finalità didattiche: trovo che sia > profondamente contraddittorio con lo spirito della proposta. > In questo momento nel mondo della scuola un qualsiasi mio collega può proporre l'acquisto di decine di licenze di qualsiasi software proprietario, evito innumerevoli esempi, e nè io nè nessuno dei colleghi impegnati nella diffusione del SL possiamo opporci in alcun modo: autocad e programmi apple ad esempio solo alcuni presidi in nome del risparmio economico tengono in considerazione la possibilità di adottare SL. Per i server il discorso è diverso poichè c'è un ragionevole numero di tecnici che installa server linux nelle scuole, ma i server non sono così collegati alla didattica. > > In un'aula non ci si deve porre il problema dell'efficienza sul > lavoro, ma dell'efficacia formativa: in questo senso, se si > volessero prevedere delle deroghe, non si dovrebbe appellarsi > alle stesse valutazioni che vengono fatte in campo professionale. > > si bekl discorso fatto più volte purtroppo inutilmente (o impercettibilmente utile) > Se lo scopo è di fare "formazione digitale", non ci sono > risparmi che tengano - le scuole devono essere spinte > (non "incoraggiate") ad usare ovunque strumenti aperti, > in modo che gli studenti possano studiarne sia le funzionalità > che il modo in cui sono implementate. E, magari, partecipare > alla segnalazione di problemi e a tutta la vita "sociale" del > software aperto, che a mio avviso costituiscono la motivazione > formativa più rilevante. > > condivido ma..... ciao > Antonio > -- > Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con OGGETTO > "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx > > >