[Linuxtrent] Re: DDL FLOSS in Provincia Autonoma di Trento

  • From: matteo ruffoni <mattruffoni@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sat, 12 Nov 2011 19:45:18 +0100

> Anche a me pare che l'articolo 10 sia impostato in modo
> piuttosto lasco: consente deroghe fin troppo generiche,
> e mette sullo stesso piano il software libero con i dati ed
> i formati aperti.
>
> A questo riguardo, vorrei far notare che è difficile definire
> se una scelta sia antieconomica o meno, senza dichiarare
> l'orizzonte temporale a cui si guarda: credo che sia una
> vistosa mancanza in questo testo. Prevedere di fare conti
> su un arco temporale di almeno 5 anni metterebbe in buona
> evidenza quanto sia palesemente antieconomico molto del
> software proprietario che è attualmente in circolazione.
>
>
ma mi pare che al punto due le modlità di valutazione siano piuttosto
chiare, inoltre ricoinvolgono il comitato.
Una parte piuttosto rilevante del tempo dedicato nella stesura del ddl è
stata dedicata a cosa si può scrivere e cosa no in una legge.
Se ho bene capito il senso di quelle discussioni, e chiarimenti avuti
daitecnici legislativi della PAT, è che troppi vincoli danneggiano la
coerenza del testo.

Poi personalmente preferisco un testo che definisca, e garantisca, le
modalità con cui si prenderanno le decisioni nel momento in cui si
presenteranno i problemi, piuttosto che uno, anche più favorevole al SL,
che per la troppa rigidità diventi inapplicabile.





> Infine, vorrei commentare l'articolo 6 sull'istruzione, che
> introduce di fatto la possibilità di usare le stesse deroghe
> dell'articolo 10 anche per le finalità didattiche: trovo che sia
> profondamente contraddittorio con lo spirito della proposta.
>

In questo momento nel mondo della scuola un qualsiasi mio collega può
proporre l'acquisto di decine di licenze di qualsiasi software
proprietario, evito innumerevoli esempi, e nè io nè nessuno dei colleghi
impegnati nella diffusione del SL possiamo opporci in alcun modo: autocad e
programmi apple ad esempio
solo alcuni presidi in nome del risparmio economico tengono in
considerazione la possibilità di adottare SL.

Per i server il discorso è diverso poichè c'è un ragionevole numero di
tecnici che installa server linux nelle scuole, ma i server non sono così
collegati alla didattica.



>
> In un'aula non ci si deve porre il problema dell'efficienza sul
> lavoro, ma dell'efficacia formativa: in questo senso, se si
> volessero prevedere delle deroghe, non si dovrebbe appellarsi
> alle stesse valutazioni che vengono fatte in campo professionale.
>
> si bekl discorso fatto più volte purtroppo inutilmente (o
impercettibilmente utile)



> Se lo scopo è di fare "formazione digitale", non ci sono
> risparmi che tengano - le scuole devono essere spinte
> (non "incoraggiate") ad usare ovunque strumenti aperti,
> in modo che gli studenti possano studiarne sia le funzionalità
> che il modo in cui sono implementate. E, magari, partecipare
> alla segnalazione di problemi e a tutta la vita "sociale" del
> software aperto, che a mio avviso costituiscono la motivazione
> formativa più rilevante.
>
>
condivido ma.....
ciao


> Antonio
> --
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