[Linuxtrent] Re: DDL FLOSS in Provincia Autonoma di Trento

  • From: Daniele Pizzolli <ors@xxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Sun, 13 Nov 2011 21:29:59 +0100

On 11/12/2011 07:45 PM, matteo ruffoni wrote:

Buonasera,
parentesi. Si potrebbe usare un modo di citare il messaggio
precedente e di formattare il testo della risposta decente?

Sarò intollerante, o abituato troppo bene, ma un testo disordinato
nella formattazione mi predispone male. Esistono innumerevoli studi
scientifici su questo che non cito per brevità, in caso si veda “Il
principio di Dilbert“, pagina 12. ;-)

Grazie.

    Infine, vorrei commentare l'articolo 6 sull'istruzione, che
    introduce di fatto la possibilità di usare le stesse deroghe
    dell'articolo 10 anche per le finalità didattiche: trovo che sia
    profondamente contraddittorio con lo spirito della proposta.


In questo momento nel mondo della scuola un qualsiasi mio collega
può proporre l'acquisto di decine di licenze di qualsiasi software
proprietario, evito innumerevoli esempi, e nè io nè nessuno dei
colleghi impegnati nella diffusione del SL possiamo opporci in alcun
modo: autocad e programmi apple ad esempio solo alcuni presidi in nome
del risparmio economico tengono in considerazione la possibilità di
adottare SL.

    Se lo scopo è di fare "formazione digitale", non ci sono
    risparmi che tengano - le scuole devono essere spinte
    (non "incoraggiate") ad usare ovunque strumenti aperti,
    in modo che gli studenti possano studiarne sia le funzionalità
    che il modo in cui sono implementate. E, magari, partecipare
    alla segnalazione di problemi e a tutta la vita "sociale" del
    software aperto, che a mio avviso costituiscono la motivazione
    formativa più rilevante.

Mah, la libertà non si può imporre. Specialmente a scuola.

Leggo:

Art. 33.
L’arte e la scienza sono libere e libero ne è
l’insegnamento.
...
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di
educazione, senza oneri per lo Stato.

Se penso a come sono applicate, la prima serve per tutelare il peggiore
insegnante e la seconda è, ad essere teneri, circumnavigata.

Nel nostro caso la prima serve per ostacolare qualsiasi imposizione
sull’uso di software particolare, sia questo libero o meno.

Esistono le leggi, ma poi l’interpretazione è fatta dal più /forte/.

Volendo essere propositivo, nel campo della didattica si può essere
solo persuasivi sui lati positivi del software libero ed evidenziare i
limiti del resto.

I miei due centesimi.

Buona serata,
Daniele
--
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