2014-10-08 15:24 GMT+02:00 Giuseppe Tamanini <bepitama@xxxxxx>: > Ho sempre sostenuto che per scrivere un buon programma non è sufficiente > essere un buon programmatore. È meglio un programma scritto male da uno del > settore che da un bravo programmatore che non conosce il problema. > Direi che è meglio avere un buon programma. Scusa Giuseppe, ma non sono d'accordo con te su questo punto e anche se siamo OT, vorrei esprimere il mio pensiero in merito. Un buon programmatore deve essere preparato su come scrivere bene un programma e non ha necessariamente bisogno di conoscere molto altro. Le scelte tecniche prese per progettare e scrivere del software non hanno a che fare con il merito di quello che il software andrà a fare più di tanto. Mi spiego meglio. Ad esempio, di una struttura dati mi interessa quello che è necessario a costruire il contenitore più adatto e non il tanto il senso del contenuto. Dico questo, perchè ritengo che non abbia alcun senso pretendere che un programmatore abbia pure una preparazione impeccabile in ogni campo dello scibile umano. La persona cui fai riferimento, quando parli di programmatore, è in realtà quello che viene chiamato il Business Analist, che appunto non è un programmatore. Ovvero, una figura che conosce il dominio, l'ambito per cui si realizza il software, ed ha pure ( o dovrebbe avere ), le competenze necessare per spiegare al programmatore il problema. Anche la collaborazione non sempre è proficua se non si usano le persone > giuste o non c'è affiatamento totale fra chi lavora alla realizzazione del > software. > Anche questa frase la capisco poco. Certo, se si lavora con persone incompetenti il risultato sarà poco entusiasmante. Che scoperta! Mica è vero solo nell'ambito del software, o sbaglio? Io ritengo che molti pretendano dal programmatore quello che si pretende sempre di più dal software. Più che essere uno strumento che agevola l'operato di un utente, che sia lo strumento che sopperisce alle lacune dell'utente. -- Mario