Il giorno 08 ottobre 2014 21:24, Mario Alexandro Santini < alexmario74@xxxxxxxxx> ha scritto: > > > 2014-10-08 20:24 GMT+02:00 matteo ruffoni <mattruffoni@xxxxxxxxx>: > >> >>> In linea teorica Mario ha ragione, ma mi sento molto vicino a >> Giuseppe, e mi pare che Vesna ha centrato il problema. >> > > Guarda, io penso di avere ragione in pratica e non in teoria. > > Non conosco i problemi informatici della scuola, ma penso non siano tanto > differenti dai problemi causati da una cattiva progettazione dovuta a varie > ragioni. > un po' differenti lo sono. Se la tua azienda avesse come collaboratori: un programmatore che spesso sbaglia i programmi. un bussiness analist dormiente che fatica a capire cosa serve veramente (o si perde in fumosissimi riunioni fiume in cui alla fine non si decide mai nulla perchè nessuno sa cosa vuole vermente fare) altri divertenti personaggi, spesso non competenti, che approffitano della situazione per fare carriera... ...io credo che se per te fosse possibile proveresti almeno a cambiare collaboratori. nel mondo in cui vivo io, e Giuseppe, e credo che anche Vesna possa condividere questo non è possibile, e la faccenda è frustrante.... ciao matteo PS ci credo che per te è pratica, purtroppo dal mio punto di vista è teoria. > > Qui il problema non è la qualità dei programmatori, ma di chi ha preso le > decisioni che contano. > > Da dove è nato il software? > non so tutto l'apparato ma il coordinamento è InfoTN > > Chi ha preso le decisioni importanti? > dirigenti, riunioni di cui sopra, altri > > A Matteo e a tutti gli altri utenti insoddisfatti ricordo una massima poco > nota, ma molto importante: > > Rendere una cosa semplice è difficile. > Nel mondo del pubblico l'Ufficio complicazioni cose semplici è l'unico che lavora sempre > > Una volta ho anche visto una vignetta dove si paragonavano i software > Apple, Google e quelli di cui vi state lamentando voi. > La vignetta era veramente efficace, perché mostrava proprio dov'era questa > differenza e quindi si capiva bene la vera natura del problema. > > In genere un software diventa difficile da usare, quando si sbaglia il > modello dati, quando si inseriscono troppe funzionalità, quando si possono > fare le stesse cose in tanti modi diversi, quando non è integrabile con > altri software. > beh so che non ci crederai ma quello che viene spacciato nelle scuole spesso riesce a mettere insieme tutti i difetti descritti (per rendersene conto bastano veloci confronti) so anche il motivo... ma mi astengo ciao Matteo > > > > Mario > >