Il giorno 13 novembre 2011 21:29, Daniele Pizzolli <ors@xxxxxxxx> ha scritto: > > > Mah, la libertà non si può imporre. Specialmente a scuola. > > Leggo: > > Art. 33. > L’arte e la scienza sono libere e libero ne è > l’insegnamento. > ... > Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di > educazione, senza oneri per lo Stato. > > Se penso a come sono applicate, la prima serve per tutelare il peggiore > insegnante e la seconda è, ad essere teneri, circumnavigata. > > non son d'accordo. la prima serve per evitare il controllo statale sull'opinione e tutelare "biodiversità" . Bisogna sempre avere in mente quel che accadeva prima della Repubblica. Altrimenti "l'Italia ripudia la guerra" diventa La seconda servirebbe per riconoscere a qualsiasi "privato" di fornire (non mi vien di meglio, "impartire"?) istruzione, ma dà al fatto di avere una istruzione pagata dallo stato (per tutti) una corsia preferenziale. Poi diciamo che l'applicazione si è allontanata dalla formulazione dell'articolo. Ciò che può piacere o no (a me non piace), ma possiamo considerare che è prevalso il primo comma (tutelare la libertà) sulla preoccupazione di non rendere l'istruzione privata un onere. E comunque il fatto che non vi siano testi "ufficiali" da utilizzare, tesi "ufficiali" da imporre eccetera non c'entra nulla con la discussione qui in corso. Aloha m