[Linuxtrent] Re: Articolo su l'Adige

  • From: Mario Alexandro Santini <alexmario74@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Tue, 25 Oct 2011 00:59:00 +0200

2011/10/24 Roberto Resoli <roberto.resoli@xxxxxxxxx>

>
> tu parli di burocrazia, io di legge. Convengo che nessun
> burocrate ti accetterà un documento che non soddisfa pienamente
> i suoi gusti. Che ci sia qualcosa nella legge che giustifichi il
> rifiuto *se il documento è leggibile*, proprio non mi pare.
>
>
Mi pare un giro di parole come quello dei chirurghi: "l'operazione è
riuscita, ma il paziente è morto".

Un modo sottile per distinguere il risultato dalla responsabilità.

Ovvero, la legge non pone vincoli, ma purtroppo il burocrate di turno sì.

Vedi, la gente normale, quella che non lavora nella PA, purtroppo deve avere
a che fare con i burocrati non con la legge.

Il risultato è che quello che dice la legge non ha alcuna importanza, conta
solo quello che posso fare che è deciso da un burocrate.

Quindi, il documento sulla carta da formaggio non è detto che venga
accettato.





>
> La carta la leggi, sempre e comunque. Per il digitale hai bisogno di un
> ausilio.
> La differenza è questa, ed è fondamentale.
>
>
No.

La differenza è che la carta se non la leggi la fai riscrivere o la riscrive
l'operatore chiedendo i dati.

Invece, per qualche strano motivo mi dici che per il digitale basta che ti
mandano una PEC che tutto è valido dal momento in cui è certificata la
ricezione.

Questo, mi pare strano.



>
> che è arrivato alla tua mailbox, non a te.
>
>
Il che mi ricordi che legalmente è la stessa cosa.
Se non te ne accorgi è colpa tua.
Giusto. :)



> > Basta, nient'altro.
> > Se la e-mail è vuota o rimanda ad un allegato che non è stato incluso,
> che
> > effetti legali partono?
>
> Nessuno, certo, se non trasmetti nulla. Ma se trasmetti un documento
> informatico, si.
>
>
Anche se è invalido?


>
> Secondo te, ma la legge non dice così (parlo della pec). Bisogna comunque
> andare davanti a un giudice.
>
>
Come abbiamo stabilito sopra, la legge non conta, conta il burocrate.

Dal giudice ci vai in 2 casi.
O è previsto d'ufficio, oppure per una azione legale di una delle due parti.




>
> Che sono obbligatoriamente definiti, si chiama "durata del procedimento".
>
>
.... uscendo un po' dal discorso con una breve parentesi ...
Per me si chiama presa in giro del contribuente.
Ecco come si chiama.
Se non ti torna, vai a guardare i tempi di durata del procedimenti.
Si parla tranquillamente di mesi!



>
> si, certo. Ma se laa PA supera i tempi da lei stessa stabiliti per la
> durata del procedimento, stai sicuro che non sarà lei a vincere.
>
> rob
>

Appunto, è proprio questo il giochetto.

Io non credo che la PA accetti via PEC una cosa qualunque come documento,
basta che ci sia scritto qualcosa sopra.

Non credo proprio che questo sia ragionevole.

Penso che, invece, come è consuetudine per la parte cartacea si possano
imporre dei moduli e se non sono quelli giusti si risponde, tramite PEC:
rifai meglio!

Per il cittadino, questo non è un grande onere, eccetto il fatto che fra
l'invio del documento e la risposta, possono passare mesi.
Mentre se vai di persona te lo dicono subito.

Questo è un aspetto che esiste in Italia, non solo nella PA.
Tutte le procedure sono pensate per andare a buon fine, le eccezioni, le
correzioni non sono contemplate.
Quindi se ti appoggi al telefono oppure alla posta, tradizionale o
elettronica, ci perdi mesi su mesi.
Il che significa che è meglio che vai di persona, e magari ti fermi a
comprare un caffettino da offrire all'impiegato che ti fa la pratica.




-- 
Ciao,
      Mario

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