Il 24 ottobre 2011 14:07, Giuliano Natali <diaolin@xxxxxxxxxxx> ha scritto: > Roberto Resoli wrote: >>>> Nel breve testo della Dalmaso riportato dal giornale si evince solo una >>>> specie di contentino perché dire di no fa brutto... >> >> Io per parte mia invece ho ascoltato con molto piacere le parole di Dal >> Maso, >> che non sono state di convenienza ma di sincera adesione alle motivazione >> etiche >> e alle potenzialità del sw libero. > > Aggiungo: 4 anni orsono ha detto esattamente la stessa cosa. > Alla presentazione del linuxday al mattino alle 9:10 > Ero io Presidente e ricordo bene il discorso. Si, c'ero anch'io e concordo. >> >> "Open source e Pubblica Amministrazione: ha ancora senso parlarne?" >> http://www.galliera.it/opengood/abstract/flavia-marzano >> (la risposta che Marzano dopo alcuni interventi del pubblico in cui si >> sottolineava quanto le norme sui formati aperti siano disattese nella > pratica, si è >> data al convegno è stata: "Evidentemente si") > > Certo che ha ancora senso parlarne ma è sufficiente? > In altri casi chiederemmo all'assessore vigente delle rassicurazioni, > solo che nel caso del SL non si possono MAI dare. E questa è realtà! si. >> >> Io aggiungerei il fattore secondo me più importante: >> >> - La non disponibilità di chi deve prendere le decisioni operative a >> "rischiare" di intraprendere processi di cambiamento senza la "grossa >> azienda" >> alle spalle, e in assenza di direttive stringenti dall'alto. Non a >> caso le cose si sono mosse dove c'erano dirigenti che non avevano >> questo timore. > > > Appunto, quindi facciamole queste regole stringenti invece di proporre > leggi disattendibili. > Proponiamo una legge che sia impositiva almeno per i formati. ... per lo meno iniziando per i formati usati per scambiare dati tra domini diversi (Tra PA, tra PA e cittadini, tra Aziende e PA, e forse anche tra Cittadini e Aziende). Qui non si può chiamare in causa l'adeguamento di strutture informatiche interne consolidate; si tratta di interfaccia verso l'esterno. Pensiamo ai casini in cui si trova chi deve gestire documenti ricevuti tramite PEC, in assenza di qualsiasi direttiva o raccomandazione sulla natura dei file scambiati (e la lista ufficiale dei formati aperi esiste già: http://www.digitpa.gov.it/formati-aperti ) > Posso accettare che il Software sia chiuso (SIC) ma non i formati. > Questo non è trattabile. > > MAI! > > Quindi credo che l'assessore > debba prendere una posizione chiara e > pertinente e la domanda allora sarà: Io posso avere l'accesso ai > miei dati anche se la software house non produrrà più il software > che è servito a produrli oppure no? > Siccome sappiamo bene la risposta allora mettiamoci rimedio. si; io coinvolgerei soprattutto l'Assessore con delega all'Informatica, e le strutture amministrative che gestiscono l'informatica nell'Ente. > Senza utilizzare mezzucci, sono mezzucci, tipo: sosteniamo la possibilità > che si pensi che l'idea del proporre una visione del futuro.... > > :-) > > Cominciamo dalle cose nostre: i dati! > > E chiediamoci se è vero che sono nostri senza se e senza ma. > > Diaolin Sono d'accordo. Iniziamo dai Dati. rob -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con OGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx