[Linuxtrent] Re: Articolo su l'Adige

  • From: Roberto Resoli <roberto.resoli@xxxxxxxxx>
  • To: linuxtrent@xxxxxxxxxxxxx
  • Date: Tue, 25 Oct 2011 11:37:06 +0200

Il 25 ottobre 2011 07:50, Giuliano Natali <diaolin@xxxxxxxxxxx> ha scritto:
> Roberto Resoli wrote:
>>
>> tu parli di burocrazia, io di legge. Convengo che nessun
>> burocrate ti accetterà un documento che non soddisfa pienamente
>> i suoi gusti. Che ci sia qualcosa nella legge che giustifichi il
>> rifiuto *se il documento è leggibile*, proprio non mi pare.
>
> Ok, ma la differenza?
> Non ti accettano il documento... è legale o no?
> Devo denunciare il burocrate per fargli applicare una non-legge?
> E come credi andrebbe a finire?
>
> Questa cosa si chiama sopruso e se lo applicano non ti salvi.

Si, io non intendevo discutere sulla burocrazia, che è da sempre
un modo per generare soprusi.

Volevo sottolineare che, se il documento è cartaceo, almeno teoricamente la
legge ti potrebbe proteggere, perchè comunque la forma scritta, con
sottoscrizione,
ha un valore giuridico altissimo.

Un'esempio concreto potrebbe essere il testamento olografo, che ha
un'importanza tale
per cui nessun burocrate potrà mai eccepire sulla forma (a meno che
non vi siano sospetti di
falso, ma qui si entra in tutt'altro campo)

>>
>> La carta la leggi, sempre e comunque. Per il digitale hai bisogno di un
>> ausilio.
>> La differenza è questa, ed è fondamentale.
>>
>
> Concordo.
> Inoltre: se il sistema utilizzato a scrivere il documento è proprietario
> e ad un certo punto scompare dal mercato il documento allegato è
> di fatto illeggibile. Quindi?
>
> Vale sulla fiducia?

Esatto. E' proprio a questo che volevo puntare. Il documento
informatico, la cui definizione è :"La rappresentazione informatica di
dati, atti o fatti giuridicamente rilevanti"
soddisfa a tutti gli effetti i requisiti della forma scritta, dice la legge.

Purtroppo il legislatore (che ha come riferimento il mondo della
carta) non ha in alcun modo
preso in considerazione il fatto che il documento informatico possa
essere leggibile da una persona,
ma completamente illegibile per un'altra, non dotata dei medesimi
strumenti di lettura.

L'unico modo per normare questo aspetto sarebbe IMHO ammettere come
"Documenti Informatici" solo
quelli redatti con un formato aperto, ripristinando almeno in parte
l'accessibilità al contenuto, che viene data
scontata per la carta.

>>>
>>>> Non è così, la PEC non prevedae che tu prenda visione di quanto
>>>> ricevuto. La ricevuta la manda
>>>> il server del tuo gestore PEC quando consegna il messaggio nella tua
>>>> mailbox.
>>>> Dal momento dell'emissione di questa ricevuta partono gli effetti
>>>> legali.
>
> Interessante, questa è proprio una vaccata fatta apposta per salvare
> il c...ulo a qualcuno. Mi sembra un metodo di Pinochettiana memoria...
> o franchista che dir si voglia e anche a casa nostra abbiamo avuto fulgidi
> esempi.
>
> Praticamente stai dicendo che è l'apoteosi della burocrazia...
> Te lo hanno mandato, hanno la ricevuta che è valida, scade tra 15 giorni
> rientri a casa dalle ferie il giorno prima della scadenza, ti accordi che
> non si legge fai reclamo ti multano per il ritardo e poi ti mandano la
> versione leggibile...
>
> Perfetto!
> Non trovo innovazione in questo se non nel metodo.

Concordo, e se ricordi di questo si è parlato a più riprese in lista.
La cosa più grave è che questa cosa viene proposta ai cittadini (gratuitamente)
senza  in alcun modo metterli al corrente di questo aspetto.

https://www.postacertificata.gov.it/home/index.dot

>>> Quello che certifica la PEC, è che il documento ti è arrivato.
>>
>> che è arrivato alla tua mailbox, non a te.
>>
>
> Non ha importanza, se è una bolletta dell'ufficio delle Entrate va
> bene così.

http://www.guidapec.it/home/legislazione/329-pec-consegna-compiuta-giacenza-attenti-alle-multe.html

Non ho mai sentito di casi concreti di questo tipo ma la possibilità
concreta c'è ...

rob
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