Il 09 ottobre 2014 07:44, rghetta <birrachiara@xxxxxx> ha scritto: > Proprio perché il programmatore e l'utente vedono i problemi in modo > diverso è necessario cercare di uscire dal proprio orticello e provare a > mettersi nei panni di chi userà il software. La vedo difficile. Secondo me qui il problema è di metodo, un metodo che può funzionare: commissione del lavoro con le migliori specifiche possibili; produzione di un prototipo; ripeti enne+1 volte: verifica del prototipo in una situazione concreta; aggiustamento del prototipo Chi pensa di risolvere al primo colpo un problema complesso non ha capito niente della vita. La parte di correzione, aggiustamento, adattamento di un programma è più pesante della realizzazione del programma, nello schema precedente il ciclo deve prevedere più tempo e risorse della semplice produzione del programma. E poiché questa fase di correzione e modifica è più importante della semplice scrittura, è fondamentale che il programma non *funzioni bene*, ma sia *scritto bene*. Il programmatore deve saper programmare *bene*, gli utenti devono poter dire ai programmatori cosa serve loro. Ciao -- Daniele www.fugamatematica.blogspot.com giusto! nel verso forse è perché non guardiamo le cose Quando non ci capiamo, -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con OGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx