2014-10-08 22:25 GMT+02:00 matteo ruffoni <mattruffoni@xxxxxxxxx>: > > > >> Come fai a sapere che "sbaglia i programmi"? >> > una delle migliori è stat la casella di ricerca senza nessun codice > appresso ;-))) > Ripeto la domanda: come fai a sapere che ha sbagliato il programmatore? > nel senso che dovrebbe andare come dici tu ma per 100 motivi strambi così > non va > > Io non dico come dovrebbe andare, dico una cosa differente, che non c'entra con la teoria. > > cosa l'anagrafica diffusa degli studenti? SGA, ma se ne sarebbe potuto > fare anche a meno, ma è una mia opinione > Quindi l'ha inventata Informatica trentina e poi l'ha venduta alla scuola... ma perché la scuola l'ha comprato? > > si ma se questo processo coinvolge molte persone e costa molti soldi un > minimo lo deve garantire in termini di usabilità ed affidabilità > ed è altrettanto importante che tutto questo investimento serva poi a > qualcosa in termini di risparmio di tempo e di automatizzazione delle > procedure > > Ecco, questa è una teoria. > purtroppo a fronte di costanti investimenti in denaro i risultati non sono > riusciti in proporzione > ciao > > La vetusta esperienza di Multics e Unix dovrebbe aver dimostrato, in pratica, oltre ogni ragionevole dubbio che nel mondo del software le cose non hanno mai un'evoluzione lineare. -- Mario