2014-10-09 13:20 GMT+02:00 Marco Ciampa <ciampix@xxxxxxxxx>: > > No, è _sempre_ utile coinvolgere l'utente. Tutto sta a capire chi è. > Non lo coinvolgi solo se il problema lo conosci così bene da farne a > meno (non è sicuramente questo il caso, purtroppo...) > In questo caso l'utente sono insegnanti, personale della segreteria, > famiglie e studenti. > > > A volte stai scrivendo qualcosa per semplificare il lavoro, > > a volte persostituire l'"utente". > > No ancora una volta non è così. L'utente non lo puoi eliminare. > Devi piuttosto capire chi è veramente il tuo utente. > Se il tuo utente è in Consiglio Provinciale allora lo SGA > funziona benissimo... > Chi eliminiamo secondo te: il personale di segreteria, i professori, > le famiglie o gli studenti? Certo che se li togliamo tutti il problema si > semplifica notevolmente... ;-) > > Allora mi spiego meglio. A volte si scrive un programma che andrà a sostituire delle persone che svolgono una mansione. In questo caso è piuttosto difficile coinvolgere i diretti interessati. > E hanno ragione: vedi Office2003 vs Office2007 > > E' un'affermazione piuttosto pesante, visto che si discute di programmi realizzati ad hoc e non di prodotti fatti e finiti. Piccola parentesi, la stai buttando su: "l'utente ha sempre ragione", mentre l'affermazione di partenza, quella che io ho contestato è: "il programmatore deve sapere quello che fa l'utente". Ed io ti rispondo di nuovo: no, il programmatore deve sapere come scrivere un buon programma. E' l'utente che deve sapersi spiegare. E per capire quest'ultima frase leggi prima la prossima risposta. > Bravo. E come fai a fartela? Chiedi o coinvolgi l'utente. > Non lo fai? Disastro... > > Non è "sempre" necessario chiedere all'utente, ma soprattutto non è il programmatore a scegliere, ma chi commissiona il software. > > > Appunto. Si sono visti programmi scritti bene e altri scritti male > ottenere lo stesso scarso risultato. Il problema è nel metodo. > > Esatto, nel metodo. > > > Perché ascoltava direttamente gli utenti e stava bene attenta a fornire > loro cosa chiedevano. Ogni volta che MS non ha fatto così è stato un > fiasco. > > Non è vero. Microsoft ha fatto più soldi di altri, non perché i propri prodotti fossero migliori, ma perché ha trovato un modo per farseli pagare meglio. Io sono cresciuto ascoltando lamentele sulla pessima qualità del software Microsoft. La controprova è che l'hardware, che invece hanno venduto direttamente, era di qualità elevata. > > Secondo me qui ha ragione Antonio. Tu hai detto delle cose giuste in > generale, ma che non si applicano bene all'esempio specifico. Antonio che > mi pare sia un po' più "dentro" (non so come mai, intendo, non sapevo che > ne avesse avuto esperienza...) ha centrato la questione. > > Tua opinione, io ho solo cercato di portare la mia esperienza in materia. > Fintanto che i processi rimangono questi non vedo come IT possa > umanamente creare SW funzionale. Spero proprio di sbagliarmi. > > Già, ma come dicevo i processi sono sbagliati, perché si pretende che il programmatore impari il mestiere dell'utente del software, invece di concentrarsi a fare bene il suo lavoro. Poi c'è anche il problema delle figure professionali che mancano e di quelle che ci sono ma funzionano male o al massimo funzionano a metà. Gran parte di questi problemi sono dovuti a idee sbagliate sul software e su come lo si deve realizzare. > -- > > > Marco Ciampa > > > -- Mario