2014-10-09 16:49 GMT+02:00 Vesna <vesnapesca@xxxxxxxxx>: > > Mario, > > "in realtà". > > In realtà, ti stiamo parlando in cinque che lavoriamo a scuola, che > affrontiamo questa cosa ogni giorno, che ci rendiamo conto ogni giorno > degli errori di cui un utente può rendersi conto molto meglio di un > qualsiasi tecnico, e quindi ribadisco: in questo *preciso, reale* *caso* > gli utenti avrebbero dovuto essere coinvolti. > > Anche a te chiedo di prendere in considerazione l'argomento di partenza. Sono sicuro che alle persone piaccia essere coinvolte, per principio, più che per contribuire o perché sia veramente utile. Ne è prova che continuate a rispondere al mio "A volte", che mi pare dovrebbe significare non in tutti i casi, sempre che non abbia sbagliato io, come se avessi scritto "sempre". A volte significa "a volte" e se il tuo caso è diverso, allora non fai parte di quel "a volte". Perché il tuo, per quanto importante per te è solo un caso (1 uno). Per come la vedo io, e nel mio settore un po' di esperienza ce l'ho, il coinvolgimento dell'utente in alcuni casi (quelli dove andrebbe evitato) finisce con un qualcosa che va bene a quel singolo utente li e a nessun'altro. Il che vuol dire, che un'altro utente, che fa la stessa identica cosa non riesce ad usare lo strumento. A me questo è capitato spesso. Ti dirò di più: l'unica cosa che non mi hanno mai chiesto, a scuola, è se voglio o no uno strumento nuovo. Viene imposto e basta. Queste sono le informazioni su una situazione *reale*. Poi tutto il resto è una discussione filosofica. V. Forse ritieni che io sia immaginario? -- Mario