2014-10-09 19:03 GMT+02:00 Mario Alexandro Santini <alexmario74@xxxxxxxxx>: > > Perdonami, ma ti assicuro che fare bene il programmatore è piuttosto > impegnativo e non vedo come si possa pesare di avere un > livello simile di competenze in qualche altro settore. Maddài, fare bene il programmatore è impegnativo... doh! Dì, indovina un poco che mestiere faccio io? ;-) Ripeto che un programmatore che scrive software per delle persone non è assolutamente un BRAVO programmatore se non è in grado di dialogare con loro - perché il livello delle sue conoscenze tecniche non è tutto. > A meno di non ritenere che le "vere" competenze siano tutte le altre, tranne > quelle informatiche, che sono "cavolate da smanettoni", > che tutti possono fare con un po' di tempo a disposizione. Se scrivo poesie per me stesso, ci metto quello che mi pare; se decido di rivolgermi ad un qualsiasi pubblico, non posso prescindere dalla comunicazione. Se scrivo software ad uso e consumo di altri, non è importante solo che usi poca RAM o CPU - ma anche che sia oggettivamente funzionale: e se non mi sforzo di capire come ottenere questo risultato, sono un pigiatasti e non un professionista. Tu il tuo codice per chi lo scrivi, per te stesso, per il tuo processore o per un committente? Io per il committente - e non perché sono particolarmente bravo come programmatore, ma perché la professionalità lo richiede. > Anche qui noto il flusso a senso unico: "il programmatore DEVE..." > E gli altri? Senti, ma se porti la macchina dal meccanico, sei tu o lui che deve cercare di trasformare le tue descrizioni imprecise in problemi specifici del motore? A me sembra ovvio che se io scrivo strumenti per te a pagamento, sono io che DEVO. > Certo che un programmtore deve parlare con altre persone. Ma anche le altre > persone DOVREBBERO saper parlare ad un > programmatore. Nossignore. Un programmatore dovrebbe essere una persona come tutte le altre, solo che in più sa come parlare alle macchine. Ho visto programmatori tecnicamente dotatissimi che poi non riescono a farsi capire dagli altri: secondo me hanno una marcia in meno di chi comunica bene (oltre che grossi problemi di autismo). Io vado da un ingegnere e gli spiego il mio problema nella MIA lingua - è lui che deve sapere come costruire una casa, non io: perché mai dovrebbe chiedermi se voglio travi fatte in un modo o mattoni in un altro? Quello che a me interessa è una casa a schiera su tre piani! Se poi lui mi fa un meraviglioso parcheggio sotterraneo, non lo pago - e penso che non sia un professionista, ma un pazzo. > "... DEVE preoccuparsi di come impostare un flusso di lavoro efficiente per > gli utenti del software che sta scrivendo ..." > > Penso proprio che questo non sia proprio il compito del programmatore, a meno > che non sia anche il project manager ed il product > owner. One-man-band? No, one man one brain - ognuno dovrebbe usare il proprio cervello al meglio, per ottenere il risultato comune. Non è che c'è la divinità che capisce tutti i problemi da una parta, e la scimmietta che pigia i tasti senza capire dall'altra. > "... DEVE capire i meccanismi in uso nel dominio di cui si parla..." > Giusto! Non conoscerlo come se fosse lui l'utente. Nessuno in questo thread l'ha ipotizzato: tant'è che si è parlato di coinvolgerli, gli utenti, proprio perché si presume che il loro lavoro lo conoscano bene - al contrario del programmatore che deve modellare per loro uno strumento per un lavoro di cui prima di iniziare probabilmente sa poco o nulla. > "... Più è bravo a comunicare con gli esseri UMANI..." > Forse voi non avete mai letto un documento di specifiche... No, certo che non l'ho mai letto: io di mestiere vendo noccioline, e frequento le mailing list dei nerd per incrementare il fatturato. Immagino che in quanto scimmia altamente specializzata ne vorresti un sacchetto anche tu... ;-) Antonio -- Per iscriversi (o disiscriversi), basta spedire un messaggio con OGGETTO "subscribe" (o "unsubscribe") a mailto:linuxtrent-request@xxxxxxxxxxxxx